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«Giubileo universale e reale patrocinio. Il culto di san Giacomo il Maggiore nella Compostela dei secoli XVII e XVIII: tra desiderio e realtà»

Autores: Suárez Golán, Fernando

Año: 2014

in Adorno, S.; Cristina, G.; Rotondo, A. (Eds.), VisibileInvisibile. Percepire la città tra descrizioni e omissioni, vol. VI. Città immaginate: sguardi sulla città contemporanea, Catania, Scrimm, pp. 1556-1565.

Palabra clave: Jubileo, ciudad santa, Santiago de Compostela, historia, Galicia

URL: http://www.scrimmedizioni.com/visibileinvisibile-percepire-la-citta-tra-descrizioni-e-omissioni/

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Nel corso dell’età moderna e anche oggi la città di San Giacomo di Compostella ha assunto un alto valore simbolico, tuttavia questa città ospita la presunta tomba e il corpo dell’Apostolo Giacomo il Maggiore e, pertanto, è diventata una degli principali meti di pellegrinaggio nell’Occidente cristiano. Nel corso della storia questa condizione di «locus» o città santa aveva il suo corollario nei numerosi privilegi concessi dalla Santa Sede e la monarchia: il giubileo universale negli anni santi, il riconoscimento di San Giacomo come patrono protettore della monarchia spagnola, o il trasferimento significativo della giurisdizione della città e di un grande territorio all’Apostolo stesso, per conto del quale l’Arcivescovo o il Capitolo esercitavano la giurisdizione effettiva. Negli ultimi due secoli dell’età moderna comunque alcuni di questi privilegi, se non tutti, stavano attraversando un periodo di declino: i pellegrini appena arrivavano, la monarchia cercava di sostituire il patrocinio di San Giacomo, e il consiglio comunale osava anche discutere la giurisdizione dell’arcivescovo e quindi dell’Apostolo. In questo contesto, la celebrazione dei festeggiamenti dell’Apostolo e il culto solenne hanno rivestito particolare rilevanza per la rappresentazione e la distribuzione di certi valori e opinioni che favorissero i privilegi della città e dei suoi gruppi dirigenti. Oggetto di questa proposta d’intervento è quello di analizzare come le istituzioni compostellane, in particolare l’arcivescovo e il capitolo della cattedrale sono stati coinvolti nella creazione attraverso la festa e la liturgia di una rappresentazione, non sempre coincidente con la realtà, della città santa, di quella di fatto derivano i privilegi e lo status di capitale politica nel caso di Compostella. Si tratta di una vasta letteratura apologetica, a volte interamente frutto dell’immaginazione e spesso non molto obiettiva, che cercava di difendere, rafforzare e valorizzare il culto giacobino contro i suoi critici e i tratti di decadimento. Inoltre, svilupare il contrasto tra realtà e immaginazione è uno degli scopi di questo lavoro.