I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Scannapieco, Anna
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01. Autore
Palazzi, Giovanni
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02. Titolo → Edizione
Clemenza nella vendetta, La
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03. Titolo completo
La clemenza nella vendetta. Tragicommedia dedicata al Signor Gio.Battista Garelli detto Pantalone da Antonio Franceschini detto Argante. |
04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate
La clemenza nella vendetta. Tragicommedia dedicata al Signor Gio.Battista Garelli detto Pantalone da Antonio Franceschini detto Argante, Padova, Gio:Battista Conzatti, 1736. L’unico esemplare reperito dell’edizione è conservato presso la Biblioteca Braidense di Milano (Racc. Dramm. Corniani Algarotti 5356). |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Tragicommedia con inserti musicali (cori, recitativi e arie) e inserti coreutici. |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
Ricorrono una villotta (I.4), una zingaresca (II.5), un sonetto (III.21); frequenti le citazioni dalla Gerusalemme liberata, quasi tutte a carico del personaggio di Pantalone. |
III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Pantalone re dei Cuchi (Cucchi); Dottore Marchese dei Merlotti; Canueto dei Fremoli officiale di Pantalone; Argentina regina delle Civette; Eularia principessa dei Faggiani (Fagiani); Aurelia principessa dei Cotorni; Fichetto conte dei Falchetti e Baron dei Sparvieri; Leandro sotto nome di Flavio, figlio incognito di Pantalone in figura di schiavo; Florindo sotto nome di Alcindo, figlio incognito di Pantalone in figura di schiavo; Tracagnino (Traccagnino) Principe degli Alochi (Allocchi); Tugo Marmotta condottier dei soldati Alochi; Cingara indovina, che canta; Madama del La Sol Re virtuosa di camera della Regina; Eurilla figlia del maggior Sacerdote; Uranio maggior Sacerdote d’Apollo; Coro dei Sacerdoti d’Apollo; Coro dei Cuchi; Coro degli Alochi; Soldati di Pantalone; Soldati della Regina; Soldati di Tracagnino; Messo; Villano, che canta la villotta; Altri villani, che accompagnano Tracagnino; Orso e Asino, che non parlano. |
09. Protagonisti
Pantalone, Argentina, Fichetto, Tracagnino. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
Pantalone e Dottore (primo e secondo vecchio), Argentina (servetta), Tracagnino (secondo zanni) e Fichetto (primo zanni, variante di Brighella), Eularia e Aurelia (innamorate), Leandro e Florindo (innamorati). |
11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
Quasi tutti i nomi rinviano al campo semantico degli uccelli, per lo più con connotati negativi di ‘dabbenaggine’: Cuchi (= ‘cuculi’ e anche ‘balordi’); Merlotti; Civette; Faggiani; Cotorni (= ‘starne’); Falchetti e Sparvieri; Alochi (= ‘uccello rapace’ ma anche ‘sciocco’); Totano e Fisolo (= ‘uccelli di laguna’; sono i nomi, ricorrenti nell’Argomento, dei due fratelli di Casa Bisognosi all’origine del reame delle Civette e di quello dei Cuchi); Cocalin (= ‘piccolo gabbiano’, ma anche ‘sempliciotto’; nome ricorrente nell’Argomento, a indicare il figlio di Totano, e fratello di Pantalone). Trasparente anche il referente del nome della virtuosa di camera (Madama del La Sol Re) e quello del condottiero dei soldati Alochi, Tugo Marmotta (dove Tugo = ‘uomo semplice e sciocco’). |
12. Rapporti fra i personaggi
Pantalone, padre amoroso di Leandro e Florindo (creduti morti) e antagonista dell’usurpatrice Argentina; Dottore, fidato consigliere di Pantalone; Argentina, innamorata di Tracagnino; Eularia-Leandro e Aurelia-Florindo, innamorati; Fichetto, primo ministro di Argentina ma segretamente custode degli interessi di casa Bisognosi; Tracagnino e Tugo Marmotta, inetti millantatori, l’unico rapporto che hanno è quello con la propria fame. |
13. Personaggi speculari
Argentina-Tracagnino vs Eularia-Leandro e Aurelia-Florindo; Argentina vs Pantalone; Tracagnino-Tugo Marmotta vs Fichetto-Leandro-Florindo. |
14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
Pantalone, esortazione eroicomica ai suoi soldati, che si conclude con un recitativo di Pantalone e un’aria dei Soldati Cuchi, I.1.1-61; Aurelia, monologo di disperazione, III.9; Alcindo-Florindo, monologo di sdegno e di pietà, III.15. |
15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
I.2: dialogo Pantalone-Fichetto, in cui si rivela la natura virtuosa, se non eroica, di Pantalone (eloquio fittamente tramato da citazioni dalla Gerusalemme liberata) e quella, non meno virtuosa, ma costretta alla simulazione di eroe negativo, di Fichetto. • I.6: dialogo di Argentina con le sue damigelle Eularia e Aurelia, in realtà sovrastato da un lungo monologo (i primi 57 vv.) con cui la Regina delle Civette illustra al pubblico, in termini che ambirebbero essere aulici ma sono in realtà solo grotteschi, il difficile frangente in cui versa il suo regno e la fiducia che ripone (male) nel suo amato Traccagnino, Principe degli Alochi: forte contrasto con la gentilezza d’animo e il nobile stile espressivo delle due damigelle. • II.8: dialogo tra Pantalone e Argentina, che cerca di sedurlo perché desista dall’assedio: confliggono la saggezza disincantata dell’uno, la superba e volgare vanità dell’altra. • II.16: duello Pantalone-Argentina. • III.3: dialogo tra Argentina (sospirosa per le imminenti nozze) e Traccagnino (interessato solo al cibo). • III.18: grande scena patetica tra i quattro innamorati e i due vecchi incarcerati, mentre Fichetto viene a prelevarli per portarli al supplizio (ma in realtà per salvarli). |
16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
I.2: significativi i vari ‘a parte’ pronunciati dal Conte Fichetto nel suo dialogo con Pantalone, attraverso cui il personaggio, costretto a fingersi rappresentante della Regina delle Civette, svela al pubblico il suo essere segretamente solidale con la causa di Pantalone Re dei Cuchi. • II.18: scena tramata da vari ‘a parte’ di Pantalone e Flavio-Leandro, attraverso cui essi esprimono il turbamento che in entrambi produce il portamento e l’eloquio del proprio interlocutore (la segreta identità di padre e figlio). |
17. Personaggi che parlano solo in verso
Tutti i personaggi parlano solo in verso. |
18. Personaggi che parlano solo in prosa
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19. Personaggi che parlano a soggetto
Non ci cono personaggi che parlano a soggetto, ma nelle didascalie di alcune battute ricorre l’indicazione di lazzi, a designare un particolare codice gestuale (e anche verbale) che accompagni la battuta. |
20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Eularia; Aurelia; Leandro; Florindo; Cingara; Madama del Sol La Re; Eurilla; Uranio. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
Pantalone (veneziano); Dottore (bolognese) Argentina (italiano pretenzioso e storpiato); Fichetto (veneziano); Tracagnino (veneziano); Tugo Marmotta (veneziano). |
23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
I.6: l’eloquio della Regina delle Civette Argentina è interamente tramato da metafore che attingono all’area semantica della cucina. • Quasi tutte le battute di Tracagnino sono basate —in maniera alquanto pedissequa— sul principio del fraintendimento/stravolgimento di parole altrui (ad es.: «ARGENTINA Hanno il secreto | TRACCAGNINO I gh’ha il sachetto?»). |
IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
C’erano un tempo due fratelli di casa Bisognosi, Totano e Fisolo, rispettivamente re delle Civette e dei Cucchi. Totano, ha due figli, Pantalon e Cocalin; Fisolo, morto di malattia, lascia il suo regno in affidamento al Dottore. Pantalone viene inviato dal padre a prendere possesso del reame dei Cucchi, non prima di essersi maritato e aver avuto due gemelli (Leandro e Florindo), mentre la moglie muore partorendo. Totano viene avvelenato da un suo fidato ma perfido ministro (Torobuso Giandussa), e gli succede Cocalin, mentre Pantalon deve accorrere in soccorso del Dottore, alle prese con una rivolta nel regno dei Cucchi. Se qui la situazione torna felicemente a posto, il perfido ministro di Totano avvelena anche Cocalin, nonché lo zio tutore delle principali feudatarie del reame delle Civette. Riesce così a mettere a segno il suo colpo di stato, e ordina al conte Fichetto di ammazzare i figli di Pantalone. Finalmente il Cielo fulmina lo spietato usurpatore, facendolo morire in una battuta di caccia. Ma gli succede nel trono la sua donna, la volgare sguattera Argentina, che si fregia delle due ex-principesse come ancelle. Tutta la commedia racconta in chiave satirico-grottesca, ma anche —a tratti— patetica, il modo in cui Pantalone riesce, dopo alterne vicende, a sbaragliare l’usurpatrice, che si avvale del poco prestante sostegno del principe degli Alochi (Tracagnino); decisiva nella vittoria di Pantalone è l’assistenza segreta del conte Fichetto, che gli restituisce anche i figli creduti morti, e che erano invece rimasti nel regno coperti sotto la falsa identità di schiavi: essi ora possono tornare all’antica dignità, e convolare a nozze con le altrettanto sventurate, e ora altrettanto felici, Eularia e Aurelia. L’inattesa dolcezza del lieto fine induce Pantalone ad essere clemente nella sua vendetta, e a trasformare la condanna a morte di Argentina e di Tracagnino in un “ergastolo” in cucina. |
25. Tema principale
Il tradimento, la vendetta, la giustizia. |
26. Temi secondari
Lealtà, amore paterno e filiale. |
27. Comicità
I nuclei comici fondamentali sono concentrati sulle prestazioni di Traccagnino Principe degli Alochi, variante bassa del miles gloriosus (cfr. I.4, I.8), e su quelle di Argentina Regina delle Civette, che, nonostante la superbia ispiratele dal rango cui è stata casualmente innalzata, lascia continuamente trapelare la sua Weltanschauung di sguattera di infimo ordine (cfr. I.6, I.8). |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
Tutta l’opera può essere letta come una declinazione parodica di temi propri dei drammi seri per musica, e particolarmente della Clemenza di Tito di Metastasio (andata in scena per la prima volta a Vienna, con musica di Antonio Caldara, nel 1734 e nel 1735 ripreso a Venezia, su intonazione di Leonardo Leo, e a Pesaro, su quella di Hasse). |
V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
«La Scena è in Teatro», recita, un po’ misteriosamente, l’indicazione generale di luogo posta al termine della descrizione dell’Apparato. All’interno del testo, tutti i riferimenti sono a luoghi generici e/o fantastici. |
30. Cambiamenti di luogo
I.1: in riva ad un mare non meglio identificato, accampamento di Pantalone con sullo sfondo la Città delle Civette assediata. • I.3: bosco. • I.6: camera con trono nella reggia di Argentina. • I.10: cortile, ivi. • I.12: tempio d’Apollo con ara bassa e tripode con fuoco, ivi. • II.1: cortile nella reggia di Argentina. • II.2: bosco. • II.4: «camera con tavoletta d’acconciarsi» nella reggia di Argentina. • II.6: «cortil reggio». • II.7: «grottesco accomodato con due sedie». • II.9: «prospetto di sala regia» (nel palazzo di Argentina). • II.11: esterno non meglio identificato. • II.13: «campagna sotto la città». • II.21: «campagna con torrione di prigione» e «arco antico mezo dirocat con ponte di legno sotto cui passa un ramo del fiume Sangioto». • III.1: «cortil regio» (nel palazzo di Argentina). • III.3: «sala con sedie» (ivi). • III.10: «sala con trono» (ivi). • III.15: «cortile reggio» (ivi). • III.17: «gran carcere». • III.19: «prospetto di sala reggia». • III.21: «s’apre altra sala». |
31. Durata totale dell’azione
Un giorno.
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
I.1.did.: «Giorno». • I.10.4: «giorno chiaro». |
VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Sì
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35. Circostanze temporali
Tutta la vicenda si svolge nell’arco di una giornata. |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
L’unità di luogo è rispettata, se non la si intende come scena stabile. Il luogo infatti è circoscritto alla Città delle Civette, e in particolare negli spazi (interni o esterni) del palazzo della Regina delle Civette. |
38. Azione
Sì
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
La rappresentazione prevede momenti molto dinamici e movimentati, come si evince da quanto osservato ai §§41 e 43; lo snodo complessivo della vicenda, inoltre, si basa su un duplice rovesciamento di fortuna: dapprima il Re dei Cuchi sconfigge la Regina delle Civette, per esserne a sua volta proditoriamente sopraffatto e per riscattare infine la propria autorità regale e, con essa, l’ordine della giustizia. |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
Occhialone, Pantalone, I.2.6.did., I.2.58.did, I.2.109.did, III.21. • Lanterna accesa in pieno giorno, Tugo Marmotta, I.10. • Tripode con fuoco, I.12: si trasforma nel corso della scena da oggetto per sacro rito (sacerdoti) in «piastra» per cucinare una frittata (Traccagnino e Marmotta). |
41. Uso di effetti sonori e musicali
I.1: «sinfonia per recitativo» intonato da Pantalone, «aria» eseguita dal coro dei soldati Cuchi. • I.4: villano che canta una villotta e altro villano che suona il corno. • I.12: sinfonia con aria intonata da Eurilla durante la cerimonia di consultazione dell’oracolo; coro dei sacerdoti. • II.5: sinfonia e zingaresca. • III.7: sinfonia con aria, intonata da Tracagnino. • III.11: trombe, tamburi e quattro cori di Alochi per l’incoronazione di Tracagnino. • III.13: aria per gli sponsali intonata da Madama del La Sol Re, e accompagnata da coro di Alochi; aria finale di Pantalone per maledire i volgari usurpatori del regno. • III.19: minuetto di Argentina con Tracagnino. • III.21-ultima: cori di acclamazione e giubilo per la riscossa di Pantalone, la sua vendetta, la sua clemenza. • III.ultima: aria ballabile cantata da virtuosa; ballo finale «di Uccellatori e Uccellatrici con Alocco». |
42. Uso di effetti speciali
I.12: tripode con fuoco acceso, incenso, danze rituali, coro dei sacerdoti. |
43. Scena con ampia presenza di personaggi
I.1: Pantalone e il suo esercito. • I.4: Tracagnino su asino seguito da otto soldati, due villani, un orso. • I.12: Tempio d’Apollo per consultazione dell’oracolo; Uranio e altri quattro sacerdoti, Argentina, Eularia, Aurelia, Fichetto, Flavi, Alcindo, Eurilla ninfa, Traccagnino, Marmotta. • II.11: Tugo Marmotta, alfiere zoppo, sergente gobbo, Tracagnino, soldati Alochi gobbi e zoppi, al suono di tamburo. • II.13: battaglia tra i due eserciti in cui ha le meglio quello di Pantalone. • II.21: attacco dei soldati Civettoni per liberare Argentina dalla prigione; lotta con gli avversari e cattura di Pantalone. • III.10-11: Argentina, Traccagnino, Coro d’Alochi, Pantalone incatenato, Guardie, Alochi e Civette. Gli stessi più tre paggi con bacili e vari altri per servire: umiliazione di Pantalone e cerimonia per incoronazione di Tracagnino. • III.21-ultima: scene corale per acclamare Pantalone re riabilitato e ristabilire giustizia; disvelamento della vera identità di Fichetto, suo operato per salvare dalla morte i figli di Pantalone, e disvelamento della vera identità di Flavio e Alcindo (Leandro e Florindo, figli di Pantalone); la vendetta di Pantalone verso Argentina-Traccagnino si commuta in clemenza per intercessione di Fichetto. |
44. Didascalie di particolare importanza
Tutte quelle di I.4, che descrivono la ridicolosa entrata in scena di Traccagnino e la sua esilarante lotta con l’orso. • Tutte quelle di I.12, che illustrano in dettaglio la scena madre della consultazione dell’oracolo e la sua esilarante conclusione a seguito dell’intervento di Traccagnino e Marmotta, che cercano di usare il tripode per farsi una frittata. • Quelle di II.11, che sottolineano le grottesche e caricaturali movenze delle truppe in difesa del Regno delle Civette, capitanate da Traccagnino e Marmotta. • La scena II.13 è costituita unicamente da una lunga didascalia che racconta l’assetto di guerra e l’evolversi della battaglia tra le due forze in campo. • In III.7 figurano 11 vv. di una battuta di Fichetto virgolettati: cioè, secondo una convenzione editoriale antica, da potersi omettere (o omessi) nella recitazione. |
VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
Non si hanno notizie relative né alla prima rappresentazione né ad altre recite. |
46. Altre recite nel Settecento
Vedi §45. |
IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
Né Giovanni Palazzi né La clemenza nella vendetta risultano mai citati nel corpus goldoniano, mentre il ‘co-autore’ Antonio Franceschini, viene ricordato nelle cosiddette Memorie italiane come lo «strepitoso Argante» (prefazione al t. xiii dell’edizione Pasquali), insieme al «bravo Campioni, Fichetto», al «graziosissimo Cattoli Traccagnino; l’erudita Eularia, moglie di Pompilio Miti, prima donna», che figurano interpreti anche nella nostra tragicommedia. |
48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
Si riscontra una significativa affinità tra III.5.21-37 e 39-48 —la sequenza in cui Argentina descrive il pranzo che si deve allestire «per l’amato suo sposo [Tracagnino]», mentre questi cade in deliquio al solo immaginare tanta prelibata abbondanza— e La donna di garbo, I.9.16, in cui Rosaura ‘seduce’ Arlecchino con il descrivergli il cibo che intende preparargli. |
X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
I paratesti sono costituiti da una dedica (Compagno sviscerào salute e bezzi) e da un lungo Argomento (esposizione dell’antefatto e delle linee fondamentali della trama), entrambi in versi (endecasillabi) e in dialetto (veneziano). La prima è firmata dall’attore Antonio Franceschini (primo uomo, in arte Argante) e indirizzata al celebre Pantalone Giovan Battista Garelli, «allora appunto —per dirla con Bartoli— alienatosi dal Teatro». |
50. Osservazioni
Il nome del ‘primo’ autore, Giovanni Palazzi, è desumibile solo dall’indicazione esplicita che ne fa Bartoli nelle sue Notizie; in realtà, sia il mandato che le fedi di stampa si limitano a menzionare, dopo il titolo, «fantasia poetica di G. P.»; Franceschini è sicuramente autore della dedica e molto probabilmente promotore della stampa. • La dedica ad un attore, a firma di un altro attore, costituisce un unicum particolarmente interessante nel panorama dell’editoria teatrale, settecentesca e non. • L’esposizione d’argomento, d’altronde, a prima vista risale ad una pratica vetusta, già ampiamente stigmatizzata dalla prassi prologica cinquecentesca; ma il modo con cui viene declinata, il suo stile giocoso e irriverente, la sua dimensione affabulatoria fiabesca e parodica, lascia intendere che doveva essere eseguita come un ‘a solo’ brillante, con funzione di captatio irrituale e di acclimatamento alle prodigiose quanto sgangherate vicende che verranno rappresentate. • Particolarmente significativa, infine, la registrazione nell’elenco dei personaggi dei corrispettivi interpreti, secondo una modalità attestata solo per i libretti; di straordinario valore documentario (non a caso ampiamente sfruttato da Bartoli nelle sue Notizie), in quanto radiografa l’organigramma della compagnia del teatro San Luca di Venezia alla metà degli anni trenta del Settecento, e inoltre testimonia, già a quest’altezza cronologica, l’attività di alcuni tra coloro che diventeranno futuri comici goldoniani (ad es. Francesco Cattoli). |