I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Freixeiro Ayo,Irina
01. Autore
Raimondi, Luca
02. Titolo
Innocenza diffesa, L'
03. Titolo completo

L’innocenza diffesa nel tradimento occulto, ovvero Il perdono è cosa da grande

04. Manoscritti
-
05. Edizioni utilizzate

L’innocenza diffesa nel tradimento occulto, overo il perdono è cosa da grande. Opera Reggia di Luca Raimondi Nobil Reggiano All’Altezza Serenissima di Ferdinando Carlo Gonzaga, Duca di Mantova, Casal Monferrato, Guastalla, &., Bologna, Gioseffo Longhi, 1680.

II. Tipo
06. Genere

«Opera reggia» (tragicommedia).

06. Sottogenere
-
07. Generi interni

Intermezzi cantati, canzoni di Narciso e di Lesbino (Narciso: I.7; II.3; II.7; III.2; III.5; III.6; Lesbino: I.11; II.4; II.10; III.2; III.4; III.11).

III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Artemio, re di Caria; Cloralba, sua figlia; Armidora principessa di Chio del sangue; Florimante, principe d’Efeso; Orsidauro, duca di Nicea; Evandro, baron del regno; Narciso, cortegiano puntuale, servo a Florimante; Lesbino, paggio di corte; guardie; Innocenza; Tradimento; Pluto; Tirannide; Crudeltà.

09. Protagonisti

Florimante e Cloralba, coppia d’innamorati, vittime principali dei misfatti d’Inganno.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati

Anche se il nome di Lesbino potrebbe portarci a pensare che si tratti di uno zanni, il servo non presenta il comportamento tipico di questi personaggi, al contrario, è puntuale e fedele, e dimostra una notevole sensibilità artistica almeno per quanto riguarda la poesia e il canto.

11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi

Innocenza (divinità che difende Cloralba e Florimante), Tradimento (divinità che rappresenta e provoca il tradimento e i fraintendimenti nell’opera), Tirannide (seguace di Tradimento, rappresenta l’abuso di potere) e Crudeltà (un altro seguace di Tradimento che rappresenta la perfidia e, appunto, la crudeltà).

12. Rapporti fra i personaggi

Cloralba e Florimante, coppia principale d’innamorati; Orsidauro e Armidora, seconda coppia d’innamorati; Artemio e Cloralba, padre e figlia.

13. Personaggi speculari

Evandro-Orsidauro rappresentano il tradimento mentre Armidora rappresenta l’innocenza e Narciso la fedeltà.

14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

Artemio, lamento per il tradimento di sua figlia Cloralba e di Florimante (I.1); Armidora, difesa dell’Innocenza (I.12); Cloralba, pianto per il dolore della sua anima (II.4); Florimante, riflessione sul destino e la giustizia (III.3).

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

Armidora e Orsidauro, confessione della congiura di Orsidauro ed Evandro contro Artemio, Florimante e Cloralba (III.4).

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
-
17. Personaggi che parlano solo in verso

Innocenza, Tradimento, Pluto, Tirannide, Crudeltà.

18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti tranne i personaggi allegorici e Pluto. Nonostante parlino in prosa, a volte i monologhi, i soliloqui o le scene si chiudono con un distico. Inoltre, i personaggi di Narciso e di Lesbino declamano e cantano in diverse occasioni, ovviamente, in verso (a.e. Lesbino in I.6: «[...] e perciò così rifletto col canto su le parole del mio Re./ Nel seno del Re/ ha l’ira ricetto/ di rabbia l’aspetto/ e fiero così [...]»

19. Personaggi che parlano a soggetto
-
20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
-
21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
-
23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili

Il linguaggio di Narciso è caratterizzato dall’uso costante di similitudini, iperboli e un lessico così pomposo e roboante che risalta, esageratamente ed intenzionalmente, perfino all’interno dello stile barocco abituale di Luca Raimondi.

IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto primo: Mentre passeggia nei suoi giardini, il re Artemio trova, vicino a una fontana, una lettera dove è scritto che Florimante e Cloralba, sua figlia, si sono incontrati la notte scorsa. Innocenza vede la scena e scopre che sotto la fontana si nasconde Tradimento, principale colpevole di questa congiura. La divinità protagonista, prima di tornare in cielo, assicura che la situazione si risolverà. Intanto, Orsidauro spiega a Florimante che Cloralba è pazza ed Evandro, in un’altra stanza, dice a questa che Florimante si è già promesso con un’altra principessa. Poco dopo, il re Artemio trova una seconda lettera nella stanza di sua figlia scritta, apparentemente, da Florimante, in cui viene pianificato l’ assassinio del re. Artemio, furioso, vuole far uccidere i due innamorati, ma la principessa Armidora promette che loro due sono innocenti e gli chiede tempo per dimostrarlo.


Primo intermezzo: In giardino appare Tradimento in abito di mago cantando orgoglioso sul suo trionfo e su come lo sdegno e la malizia si diffonderanno nella corte del re Artemio. Dopo il suo intervento, arriva un brillante carro dal cielo dove si trova Innocenza. Lei toglie il costume al suo nemico e scopre che non è altro che Tradimento, il quale, lamentandosi, sparisce. Improvvisamente, si apre il giardino e appare la Tirannide cavalcando un terribile serpente e vantadosi di essere la causa delle idee maligne di Orsidauro ed Evandro. Innocenza, di nuovo, difende la bontà degli abitanti della corte di Caria e la Tirannide, ferita e coperta dal serpente, si tramuta, svanendo, in fuoco.


Atto secondo: Gli imbrogli e i fraintendimenti da parte di Evandro e di Orsidauro continuano fino al punto che Cloralba e Florimante sono relegati in prigione: i due innamorati accorrono al bosco, lei, travestita, con lo scopo di uccidere Florimante, e lui pronto per combattere con l’anonimo che lo ha sfidato in una lettera. Il re, che passeggia in quel luogo, interpreta la presenza dei giovani armati come un tentativo di regicidio. Di nuovo, è Armidora a chiedere il loro perdono, promettendo che la verità si scoprirà presto.


Secondo intermezzo: Pluto, in uno scenario diabolico, canta e si lamenta della sconfitta dell’inferno contro il cielo. Appaiono, poi, la Tirannide e l’Inganno inchiodati su una ruota dentata, girata da due spiriti. Crudeltà castigherà le due maligne divinità (Tirannide e Inganno) giacché questa è la volontà di Pluto, il quale, prima di sparire, si rassegna e accetta che è inutile lottare contro la vittoria di Cloralba e Florimante, in altre parole, contro il giudizio di Innocenza.


Atto terzo: Cloralba e Florimante fuggono dalle loro rispettive prigioni. Intanto, Armidora inganna Orsidauro e gli fa confessare dove si trova nascosto Artemio. Così, l’Innocenza finalmente batte il Tradimento: Cloralba e Florimante sono perdonati e diventano promessi sposi. Evandro e Orsidauro non solo trovano il loro perdono, ma il duca, alla fine, si fidanza con Armidora che lo aiuterà a non scegliere, di nuovo, il cammino sbagliato.
25. Tema principale

Il potere dell’innocenza.

26. Temi secondari

L’ambizione, le congiure per il potere e i temi rappresentati dai personaggi dell’Innocenza, il Tradimento, Pluto, la Tirannide e la Crudeltà.

27. Comicità

Gli elementi di comicità sono quasi assenti in quest’opera. È importante segnalare però l’intervento di Orsidauro in II.7 come risposta al discorso di Narciso (molto ampolloso, ma di scarso significato) e lo schiaffo di Cloralba a Florimante in I.8.

28. Elementi polemici, satirici e parodici
-
V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

La corte di Caria (antica regione dell’impero achemenide, oggi Turchia).

30. Cambiamenti di luogo

I.1-2: giardino con fontana nel mezzo; I.3: cortil regio; I.4-6: camere regie; I.7-12: cortile; II.1: stanze d’Armidora; II.2-7: cortile; II.8-10: bosco con grotta in mezzo e con tre fonti; III.1-2: cortile; III.3: prigione; III.4-6: cortile; III.7-11: stanze regie.

31. Durata totale dell’azione
La mancanza di didascalie non ci permette di stabilire una durata esatta dell’azione. Ci sono, però, tanto nel primo quanto nel secondo atto, riferimenti al sole e alla luce, mentre nel terzo atto si trovano riferimenti all’oscurità e ad alcuni oggetti quali torce e lumi. Possiamo dedurre, quindi, che la storia si svolge in una giornata, notte compresa, cioè in dodici o ventiquattro ore. Inoltre, la temporalità delle azioni e la mancanza di spostamenti spaziali rilevanti e di omissioni temporali non contraddicono questa ipotesi.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
-
33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
-
VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
35. Circostanze temporali

Non si può determinare, ma, probabilmente, tutto avviene lungo una giornata, meno di 24 ore (vedi §31).

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

L’azione si svolge nella corte, nei giardini e in un bosco non lontano dal palazzo.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

L’azione principale è la congiura di Orsidauro ed Evandro. Gli altri argomenti nascono dalle conseguenze di questo tradimento.

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari

Le lettere (I.1, I.5, III.3, III.9); la tavola della stanza di Cloralba (I.5); la spada di Artemio (I.10-12); sedie (II.4, III.3); una pistola (II. 9); un abito (II.9); uno stilo (III.9).

41. Uso di effetti sonori e musicali

In II.4 Lesbino canta per consolare Cloralba. Gli intermezzi probabilmente venivano cantati, ma non c’è nessuna informazione sull’interpretazione musicale.

42. Uso di effetti speciali

La prima apparizione d’Innocenza implica un carro nell’aria e diversi effetti sonori e visuali per simulare i fulmini e le fiamme che scendono dal cielo per far precipitare Tradimento (I.2). Sono altrettanto interessanti gli effetti speciali usati nel primo intermezzo: «Il serpente alzando l’ali ricopre la Tirannide, che si cela non veduta, e lui scopia tutto in foco, fiamme, fumi, fulmini non si scoprendo alla vista né meno le di lui vestigie».

43. Scena con ampia presenza di personaggi

In II.10 Artemio, Cloralba, Florimante, Armidora, Lesbino e le guardie si trovano nel bosco vittime dall’inganno del duca e del barone. Nell’ultima scena (III.11), tutti i personaggi si ritrovano nella stessa stanza per poter sbrogliare tutti gli intrichi.

44. Didascalie di particolare importanza
-
VIII. Prima recita
45. Prima recita
-
46. Altre recite nel Settecento
-
IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
-
48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
-
X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti

Dedica a Ferdinando Carlo Gonzaga (Revere, 1652 - Padova 1708).

50. Osservazioni

È l’unica opera di Raimondi in cui si trovano intermezzi. I personaggi che appaiono in questi due brevi pezzi sono figure allegoriche, le stesse che danno il titolo all’opera: Innocenza e Inganno. Il contenuto degli intermezzi è strettamente collegato all’argomento dell’opera: le figure allegoriche riflettono sulle conseguenze delle loro azioni nella corte di Caria, giacché Inganno manipolò Orsidauro ed Evandro, e Innocenza protesse Cloralba e Floridalbo. L’inserimento degli intermezzi non è fortuito, ma risponde a diversi motivi, come l’importanza dei personaggi allegorici in quest’opera (i quali sono, infatti, il vero motore della trama). Inoltre, il contenuto del primo intermezzo serve a rinforzare l’argomento principale, il secondo anticipa il finale dell’opera (la vittoria dell’Innocenza contro l’Inganno). Le indicazioni negli intermezzi implicano effetti speciali molto vistosi (vedi §41), soprattutto se paragonati a quelli presenti ne L’innocenza diffesa, e la presenza di musica (i versi vengono disposti in modo da segnalare le diverse arie).