I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Morgani, Silvia
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01. Autore
Miti, Pompilio
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02. Titolo
Nerone detronato dal trionfo di Sergio Galba
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03. Titolo completo
Nerone detronato dal trionfo di Sergio Galba. Dramma per musica. |
04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate
Nerone detronato dal trionfo di Sergio Galba. Dramma per musica da recitarsi nel Teatro prope San Salvatore, dedicata al molto illustre mio caro Sign. Dott. Paracelso Erbette, per Alvise Valvasense, in Venezia, 1725 M.V. (= gennaio-febbraio 1726). |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Dramma per musica. |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Nerone (Il Signor Pantalone de Bisognosi Veneziano. Computista del Nobil Ponte di Rialto); Poppea (La Sig. Vittoria Cimbaloni Polacca. Ricamatrice delle Regina Isota); Ottone (Il Sig. Ottavio Ardenti Scozzese. Spargirico di Negroponte) Ottavia (La Sign. Corallina Menarella di Tartaria. Conzateste della Sig. Principessa Majorica); Sergio Galba (Il Sig. Tracagnino Stoppa il buso dalle Vallade. Ortolano di Camera di S.A. il Castello di Bergamo); Paggio (Intrasmigrazione lo stesso); Ombra che parla (Il Sig. Leandro del Sole. Mastro di Ballo dell’Isole Canarie). |
09. Protagonisti
Nerone, Poppea, Ottavia, Sergio Galba. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
Pantalone, Traccagnino. |
11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
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12. Rapporti fra i personaggi
Nerone-Ottavia: marito e moglie; Poppea-Ottone: marito e moglie; Poppea, amante di Nerone. |
13. Personaggi speculari
Nerone - Sergio Galba; Ottavia - Poppea. |
14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
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15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
Dialogo tra Ottavia e Poppea, gelosia-schermaglia comica, I-III.3. |
16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
Tutti. |
18. Personaggi che parlano solo in prosa
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19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Paggio, Ottone, Sergio Galba. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
Nerone, Ottavia (veneziano), Poppea (italiano regionale con elementi veneti). |
23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
Poppea: chiasmo (I-III.4: «la sua Agnella son io, egli il Capretto»; Sergio Galba: climax (I-III.12: «Fuggi, vola, sparisci empio Nerone»; «Ancora tanto pressumi, e tant’ardisci?»; «mira iniquo, scuoti e fremi / il mio sdegno, il mio rigor»; gioco di parole con effetto parodistico: «Cospetto, cospettin, cospetton, cospettonaccio»). |
IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
Nerone si trova nel suo palazzo e dichiara al paggio di desiderare Poppea, la quale, già moglie di Ottone, cede all’amore di Nerone a patto che lui ripudi e allontani la moglie Ottavia. Segue quindi uno scontro verbale tra le due donne, che si conclude con la cacciata di Ottavia da parte dell’imperatore, il quale aveva già ordinato anche a Ottone di abbandonare la corte. Nerone dopo questi eventi decide di riposare e durante il sonno sogna l’ombra di Seneca che lo rimprovera di non aver seguito i suoi consigli e lo avvisa che la sua rovina saranno proprio i suoi vizi. Nerone si risveglia agitato e viene subito informato da Poppea che Sergio Galba si sta dirigendo verso il palazzo per prendersi il trono e cacciarlo. Con lui si è alleato Ottone, il quale tenta di fermare Poppea. Sergio Galba detronizza quindi Nerone, che non è riuscito a scappare e minaccia di uccidersi, ma il dramma finisce in lieto fine tra canti e balli. |
25. Tema principale
Condanna dell’immoralità tramite la parodia del personaggio di Nerone e delle sue azioni smisurate. |
26. Temi secondari
La moralità e autorità di Sergio Galba. |
27. Comicità
La comicità è costruita soprattutto con un linguaggio colorito, che ricorre ad espressioni popolari nelle schermaglie tra i vari personaggi. L’argomento principale che crea comicità è la gelosia tra le due donne nei confronti di Nerone (ad es. Ottavia, I-III.3: «Tasi petazza sporca / ne averzere più la magnaora / Per quanto stimi el Salao co l’aio, / Che mi son la Parona / e ti la Scoazera de Cosina»; Poppea: «Temeraria insolente / con un pugno Real, te cavo un dente») o la maniera affettata di Nerone nel parlare di sé e dei suoi desideri (ad. es. Nerone, I-III.1: «Muoro per quel bel muso / per quelle Dindoline Veneziane / che cento caravane / faria per elle, e per goderle in pase»; Nerone, I-III.12: «E chi sé vù, che gh’avè tant’ardir, / de voler contrastar el mio diletto, / e abbrazzar quel visetto, che per lù mi sbasisso?»). |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
Tutto il personaggio di Nerone è rappresentato secondo un punto di vista parodistico. |
V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
Il palazzo imperiale di Nerone. |
30. Cambiamenti di luogo
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31. Durata totale dell’azione
Non specificata.
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
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VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Sì
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35. Circostanze temporali
Sebbene la durata temporale dell’azione non sia specificata, l’azione si svolge in un arco temporale molto breve. |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
L’azione si svolge interamente nel palazzo di Nerone. |
38. Azione
Sì
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
L’argomento ruota interamente attorno alla parodia di Nerone. |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
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41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi
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44. Didascalie di particolare importanza
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VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
1726, Venezia, Teatro San Salvatore. |
46. Altre recite nel Settecento
- 1732, Livorno, Teatro San Sebastiano (Libretto: Il trionfo di Galba o sia il Nerone detronato, divertimento teatrale per musica da cantarsi nel Teatro di San Sebastiano di Livorno, dedicato a sua eccellenza Don Emanuele D’Orleans, per Salvatore e Giandomenico Marescandoli, in Lucca, 1732). Attori della compagnia: il Sig. Antonio Fioretti, detto Pantalone (Nerone), Signora Caterina Catoli, detta Beatrice (Poppea), Signora Angela Nelva, detta Colombina (Ottavia), il Sig, Andrea Nelva detto Ottavio (Tiridate), il Sig. Giacinto Catoli, detto Tracagnino (Ottone), il Sig. Antonio Vitalba, detto Florindo (Paggio), il Sig. Olderico Lombardi, detto il Dottore (Galba), il Sig. Giuseppe Monti, detto Brighella (Ombra). - 1734, Napoli, Teatro di palazzo Reale. (Libretto: Il trionfo di Galba o sia Il Nerone detronato, divertimento teatrale per musica, da cantarsi nel teatro della sala regia, e nel nuovo sopra Toledo. Dedicato dalla Comitiva Reale de’ Comici Lombardi al merito immortale di Carlo nostro signore invittissimo Re di Napoli & Sicilia, in Napoli, 1734). Attori della compagnia: il Sig. Lorenzo Ticiani, detto Pantalone (Nerone), la Signora Caterina Catoli, detta Beatrice (Poppea), la Sign. Domenica Panazzi, detta Colombina (Ottavia), il Sig. Querino Barile, detto il Dottore (Tiridate e Sergio Galba), il Sig. Domenico Antonio Di Fiore, detto Pulcinella (Ottone), il Sig. Antonio Bartolomeo Panazzi detto il Brighella (Paggio), il Sig. Paulino Panazzi, detto il Balarino incognito (Ombra). |
IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
Goldoni aveva espresso un giudizio estremamente favorevole su Vittoria Miti e sulla compagnia del San Luca nelle Prefazioni dell’edizione Pasquali, tomo XIII: «La Compagnia del Teatro di S. Luca, della nobile famiglia de’ Vendramini, passava per la migliore. Infatti le quattro Maschere erano eccellenti. Il famoso Garelli Pantalone, il bravo Campioni Fichetto, il graziosissimo Cattoli Traccagnino: l’erudita Eularia, moglie di Pompilio Miti, prima donna, il gentile amoroso Bernardo Vulcani, e lo strepitoso Argante, uniti ad altri personaggi di mediocre valore, rappresentavano le Commedie dell’Arte con tutta quella perfezione della quale erano capaci le Commedie di cotal genere». |
48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
Il dedicatario del libretto è un inesistente «Paracelso Erbette», il cui nome di fantasia contribuisce a sottolineare ulteriormente il carattere parodistico del testo. Nel testo è presente anche l’Argomento, in cui viene fatto un veloce riassunto della situazione storica coeva al periodo dell’ambientazione della parodia il cui scopo non è la ricostruzione storica quanto il messaggio che l’autore vuole mandare, ossia: nonostante la presenza attuale o passata di grandi imperi, il problema della decadenza degli uomini continua a stare nei suoi vizi (come nel caso di Nerone). |
50. Osservazioni
- Il Nerone detronato risulta essere il primo esperimento parodistico del melodramma rappresentato al teatro San Luca nel 1726. - L’elenco dei personaggi indica i ruoli e solo parzialmente i nomi degli attori, tra i quali si possono identificare con certezza i seguenti: Francesco Cattoli (Galba), Vittoria Miti (Poppea), Pompilio Miti (Ottone), Franceschini Antonio, detto Argante (Ombra). È molto probabile, ma non attestato allo stato attuale delle ricerche, che la parte di Nerone fosse ricoperta da Giovanni Battista Garelli poiché alla data della rappresentazione era il celebre Pantalone della Compagnia di Argante (come attestano anche le parole di Goldoni citate al punto 47). Soltanto nel libretto del 1726 manca il personaggio di Tiridate. - I quattro libretti di cui si ha notizia divergono sia nei paratesti sia nei contenuti testuali con varianti sostanziali, che vanno a modificare anche il profilo dei personaggi. Le quattro rappresentazioni sono state messe in scena con compagnie sempre diverse e gli autori dei libretti risultano essere due: Pompilio Miti (nel 1726, con lo pseudonimo di Graziano Cimbaloni e probabilmente nel 1732) e Domenico Antonio Di Fiore (nel 1743 con lo pseudonimo Dottor Bombarda da Bologna; probabilmente è l’autore anche della rivisitazione del testo del 1734 poiché recitò nella compagnia nel ruolo di Ottavio ed era con buona probabilità il Capocomico del teatro del Palazzo Reale in quegli anni). I libretti attribuibili a Di Fiore sono comunque una sostanziale rivisitazione del testo di Pompilio Miti. Dall’elenco degli attori indicato sui libretti si può evincere che le compagnie del 1726 e del 1732 siano nate entrambe nell’ambito del teatro San Luca di Venezia. Caterina Cattoli, nel ruolo di Poppea, è l’unica attrice che ricorre nelle recite del 1732 e del 1734 e potrebbe essere il trait d’union tra il testo del Nerone detronato redatto da Pompilio Miti e quello rivisitato e adattato dal Di Fiore a Napoli. Tuttavia le numerose e sostanziali differenze testuali tra i quattro libretti e le diverse attribuzioni autoriali rendono necessario uno studio filologico approfondito della tradizione del testo che si rimanda ad una prossima edizione critica del Nerone detronato. Bibliografia: Carlo Goldoni, Delle commedie di Carlo Goldoni avvocato veneto, in Venezia, per Giambatista Pasquali, 1761. Carmelo Alberti, La scena veneziana nell’età di Goldoni, Roma, Bulzoni, 1990, pp. 90-94. Francesco Bartoli, Notizie istoriche de’ comici italiani, precedute dal Foglio che serve di prospetto all’opera Notizie istoriche de’ comici più rinomati italiani, a cura di Giovanna Sparacello, introduzione di Franco Vazzoler, trascrizione di Maurizio Melai, Paris, IRPMF, collection «Les savoirs des acteurs italiens», 2010 (https://sharedocs.huma-num.fr/wl/?id=aQKb3KIGgmcKyZ48UuTHqUJvRfz7LNjk). Valeria G. A. Tavazzi, Fra parodia e riforma: i libretti goldoniani per i comici del San Samuele, 2014 (http://drammaturgia.fupress.net/saggi/saggio.php?id=5722). |