I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Marcello, Elena E.
01. Autore
Celano, Carlo
02. Titolo
Ardito vergognoso, L'
03. Titolo completo

L’ardito vergognoso

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

L’ ardito vergognoso del signor D. Ettorre Calcolona [pseudonimo di Carlo Celano] all’eccellentissimo signor don Domenico Martio, Carrafa..., Napoli, Michele Monaco, a spese di Antonio Bulifon libraro all’insegna della Sirena, 1676; L’ ardito vergognoso del signor d. Ettorre Calcolona all’eccellentissimo ... don Domenico Martio, Carrafa, Pacecco duca di Madaloni, marchese di Arienzo..., Bologna, Gio. Recaldini, 1679; L’ ardito vergognoso del signor D. Ettorre Calcolona, Napoli, Michele-Luigi Muzio, si vende nella sua Libraria sotto l’Infermaria si S. M. la Nova, 1719. Della prima edizione (Napoli, Bulifon, 1663) non sono stati rintracciati esemplari, così come non è stata reperita l’edizione di Napoli, Muzio, 1713 (cfr. Vaiopoulos, Katerina, Temi cervantini a Napoli: Carlo Celano e «La zingaretta», Firenze, Alinea, 2003, pp. 77-79).

II. Tipo
06. Genere

Commedia.

06. Sottogenere

Commedia regio-comica.

07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Duca D’Avero; D. Madalena, sua figlia; D. Giovanna, cameriera; D. Antonio Fernandez, secretario del Duca; Mireno, secretario di D. Madalena; D. Raimondo, secretario perseguitato; Lauro, padre di Mireno, poi Duca di Coimbra; D. Gasparre, maggiordomo; Carlino, paggio; Sorbone, che nella fuga è chiamato Tarso, dalla Tarsia sua patria, per non esser conosciuto servo di D. Raimondo; Sosca Napolitano, servo di Mireno; soldati e compagni.

09. Protagonisti

Mireno e Maddalena, D. Antonio.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi

Carlino. Nome parlante sensu lato ad indicare la gioventù e semplicità. Il suo nome viene associato alla moneta omonima, il carlino, di un certo valore ma qui non tanto apprezzata (I.17.3; IV.6.2). Il personaggio ha le fattezze di un fanciullo (I.4), è garzone (I.5.3), un sempliciotto (I.5.9), un «bello mocciaccio» (II.7.26) ed è l’ideatore delle burle.

12. Rapporti fra i personaggi

Mireno-Maddalena, innamorati; D. Antonio, rivale e nipote di Donna Giovanna; Duca d’Avero, padre di Maddalena; Lelio, padre di Mireno; Sosca, servo di Mireno; Sorbone, lacchè di D. Raimondo; D. Raimondo, segretario in fuga che verrà sostituito da D. Antonio; D. Gasparre, maggiordomo del Duca; Carlino, paggio del Duca.

13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

Carlino, riflessione sul «dardo», I.4.1; Maddalena, amore e matrimonio, II.1.1; Mireno, temerarietà in amore, II.4.1; Maddalena, tirannide d’amore, III.5.1; Sorbone, l’abito da carboniere, III.8; Mireno, confusione tra gelosia e speranza, e lettura del biglietto, IV.4.1.

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

Mireno-Sosca, beatus ille e guerra, I.2.5-10; Mireno-Sosca, incongruenza tra spirito eroico e natali, I.2.12-23; Carlino-D.Antonio, topos dell’innamoramento a distanza, I.4.35; Sosca-Mireno, difficoltà nell’indossare i calzoni ed il vestir civile, I.9.3-21; Duca-Maddalena, matrimonio, I.11.7-8; Mireno-Maddalena, ringraziamenti, natali portoghesi, aspirazioni elevate, I.3.1-38; Sosca-Mireno, calzoni, II.5.13, 52; Carlino-Sosca, Napoli e via Toledo, II.7.16-27; Mireno-Sosca, enigma del “dar la mano”, II.14; Sosca-Sorbone, calzoni, III.9.1-5; Mireno-Sosca, calzoni, III.10.14; Mireno-Sosca, calzoni, IV.11.36; Mireno-Maddalena-Duca, il parlar senza parlare, timidezza, IV.II; Sosca-Mireno, i calzoni, IV.11.36.

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte

Maddalena-Duca-D. Giovanna, pene d’amore e obbedienza, II.12.9-16; Mireno-Maddalena, enigma del «dar la mano», II.13; Maddalena-Mireno, il parlar sognando e la timidezza in amore, III.7; Maddalena-Mireno-Duca, confusione degli amanti per l’arrivo del promesso sposo di Maddalena, IV.3.

17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti.

19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti tranne Sosca.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera

Sosca (napoletano).

23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto I. Il fuggiasco D. Raimondo e il pastore Mireno, che lotta con le proprie aspirazioni eroiche, si scambiano gli abiti. Altrettanto fanno i loro servitori Sorbone e Sosca. Nel frattempo, D. Antonio vorrebbe vedere di nascoso la bella Maddalena a caccia con il Duca. Quando Mireno e Sosca vengono arrestati e portati alla presenza del Duca, Maddalena resta gradevolmente colpita dal nuovo arrivato.

Atto II. Maddalena ha fatto uscir di prigione Mireno, ora Dionisio, ed è riuscita a fargli ottenere un posto in qualità di segretario personale. Donna Giovanna ha soddisfatto la curiosità del nipote permettendogli di vedere Maddalena, e questi è diventato segretario del Duca pur di starle vicino. Per palesare i propri sentimenti a Mireno e scoprire se è ricambiata, Maddalena gli detta una lettera ambigua.

Atto III. Il povero Sosca si lamenta delle beffe di Carlino e avvisa delle profferte d’amicizia di D. Antonio. Mireno raggiunge Maddalena per le lezioni, ma la dama finge di dormire e di parlare in sogno. Si intesse così un dialogo in cui il timoroso cavaliere vorrebbe baciare l’amata ma non osa, mentre la giovane lo incita a dichiararsi. L’umiltà dei natali è l’ostacolo fondamentale del giovane. Ormai sveglia e frustrata, la dama lascia le stanze ammonendo Mireno di non dar retta ai sogni perché “i sogni, sogni sono” e lasciando così il giovane perplesso. Nel frattempo, Sorbone incontra Sosca e gli racconta cosa ha fatto il padrone a casa di Lauro e che quest’ultimo è nelle vicinanze. Mireno è deciso a visitare il padre di notte.

Atto IV. Maddalena disapprova la timidezza di Mireno che, invece, “vorrebbe essere inteso senza parlare”. Quando giunge l’avviso che il promesso sposo è quasi giunto a corte, la dama invita il segretario ad un appuntamento notturno tramite un biglietto che il giovane purtroppo perde. Viene ritrovato da D. Antonio ormai deciso ad approfittare della situazione, ma durante l’incontro-scontro viene ferito da Mireno.

Atto V. A corte il Duca ricorda della disgrazia del Duca di Coimbra, mentre il Maggiordomo riferisce dell’arresto di Mireno e della vera identità di D. Antonio. Anche D. Raimondo, che ha scoperto che Lauro è il Duca di Coimbra, viene a conoscenza delle sfortunate vicende del nobile. Maddalena visita Mireno in prigione ottenendo finalmente l’agognata dichiarazione d’amore. La dama dichiara al padre che Mireno è suo marito e ne scatenana l’ira. La morte del traditore Vasco Fernández permette a Lauro di riprendere il proprio posto in società ed impedire che il figlio, già sul patibolo, venga ucciso. Anche Maddalena, che sta per avvelenarsi, viene fermata. La commedia conclude con le promesse di matrimonio ed il perdono di D. Raimondo.
25. Tema principale

Disuguaglianza in amore; innamorato timido o eccessivamente prudente.

26. Temi secondari

Corte vs. campagna.

27. Comicità

I calzoni (I.9, II.5, III.10-11, IV.11), le storpiature linguistiche (II.7) e alcune beffe (II.7, Carlino tira Sosca per le orecchie, le mani e lo fa cadere; III.11, Carlino imbocca Sosca con un dolcetto, che non è tale, per far la pace; IV.13, Carlino tocca e picchia Sosca al buio).

28. Elementi polemici, satirici e parodici

Allusione al Pastor Fido (IV.6.16), insidie della corte (V.3).

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

La città di Aveiro, nel testo «Avero», in Portogallo. «La scena si finge in Avero. Compariranno una muraglia di giardino per dove ha da calare D. Raimondo fuggitivo. Camere del Duca. Di D. Madalena. Quarto secreto del Duca. Portici del giardino. Cortile. Carcere. Selua. E ’l resto città.»

30. Cambiamenti di luogo

I.1-3, selva, con rupe e acquedotto; I.4-7, strada vicino a un lago; I.8-10, selva; I.11-13, camera del Duca; II.1-8, sala; II.9, camera del Duca; II.9-17, sala; III.1-4, corte; III.5-7, camera di Maddalena; III.8-12, corte; IV.1-6, camera di Maddalena; IV.7-8, camera del Duca; IV.9-13, corte; IV.14-15, giardino; V.1-2, cala; V.3, esterno della corte, strada; V.4, camera di Maddalena; V.5-8, prigione; V.9-10, sala; V.11-12, piazza; V.13-14, corte; V.15-17, piazza; V.18-25, quarto secreto.

31. Durata totale dell’azione
24 ore.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
Tra IV e V passa una notte.
33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie

«Vieni alle tre della notte al giardino per far che l’ardito non sia più vergognoso», IV.4.

VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
35. Circostanze temporali

Nonostante siano scarse le indicazioni temporali, sembra che l’azione si svolga nell’arco di 24 ore.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

Unità per quel che riguarda il luogo, Avero e dintorni, con alternanza tra interni ed esterni.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

L’azione si concentra sulla coppia Mireno-Maddalena. L’intreccio secondario, legato alla figura di D. Raimondo, è funzionale al travestimento e al ruolo di segretario. Rispetto alla fonte (El vergonzoso en palacio di Tirso de Molina) è scomparsa la seconda coppia d’innamorati.

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari

Travestimento e scambio d’abiti, I-V; pugnale, V.10.28; tazza, V.18.

41. Uso di effetti sonori e musicali

«Si sente una voce che dà un segno», IV.15.4.

42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

V.25, finale con tutti i protagonisti.

44. Didascalie di particolare importanza

Scena comica al buio tra Carlino e Sosca («Carlino smorza il lume [...] qui urta [...] Sosca andando a tentoni tocca la faccia di Carlino [...] tocca di nuovo [...] Carlino lo tocca [...] li pone le mani in sacca [...] li dà una guanciata [...] lo prende per una gamba [...] Cade vicino la porta»), IV.13; «Sosca, Mireno e D. Madalena tappata alla spagnola con la gonna oscura e che finge la voce», V.7; «Sosca e Mireno che sta quasi fuor di sé. [...] Mireno nell’ultima parola mostra d’entrarsene in un’altra stanza, il Napolitano si parte e si chiudono le carceri», V.8; «Qui il Duca da di mano al pugnale per ferirla, il Maggiordomo se l’inginocchia avanti, e lo trattiene», V.10.28; «Mireno ligato che va al Patibolo con gente che lo conduce; Lauro ed un soldato che solamente risponde», V.16; «Madalena seduta a un tavolino a lato dove starà una tazza [...] qui prende la tazza col veleno», V.18; «Qui con furia grande s’apre una porta per la quale entra Dionisio», V.19; «Duca d’Avero, e Lauro, quali nell’entrare vedono Madalena svenuta», V.20.

VIII. Prima recita
45. Prima recita

Napoli, data ignota.

46. Altre recite nel Settecento
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IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti
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50. Osservazioni

La commedia spagnola El vergonzoso en palacio del mercedario Gabriel Téllez (Tirso de Molina) appartiene al genere delle commedie palatine ed al sottogenere delle «comedias de secretario». Venne pubblicata all’interno della miscellanea dello proprio autore intitolata Cigarrales de Toledo (1624). Le coordinate del genere palatino sono le seguenti: personaggi d’alto rango, distanza spazio-temporale e dilatazione dell’elemento comico. Per ulteriori informazioni, si veda Tirso de Molina, El vergonzoso en palacio, edición, estudio y notas de Blanca Oteiza, Madrid, Real Academia Española, 2012.