I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Korneeva, Tatiana
01. Autore
Cicognini, Giacinto Andrea
02. Titolo
Caduta del gran capitan Belissario, La
03. Titolo completo

La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imperator.

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano Imperatore. Tragedia bellissima, Bologna, Antonio Pisarri, 1661.


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imp.re. Tragedia bellissima, Roma, Moneta, 1663. (la prima edizione a riportare il nome di Cicognini sul frontespizio).


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano Imperatore. Opera tragica, Bologna, Antonio Pisarri, 1666.


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imperatore, Venezia, Menegatti, 1669.


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imperatore. Opera Tragica, Venezia, V. Romagnio, 1691.


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imperatore, Venezia, Roncagliolo, 1691.


La caduta del gran capitan Belissario sotto la condanna di Giustiniano imperatore, Venezia, A. Zamboni, 1691.

II. Tipo
06. Genere

Tragedia.

06. Sottogenere

Vedi §27.

07. Generi interni

Come i protagonisti del Belisario che sono coinvolti nel gioco degli sguardi con l’intenzione di stabilire la relazione tra gli eventi, di scoprire e di comprendere, così il pubblico che si trova al di qua della quarta parete è invitato a divent

III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Giustiniano Imperadore; Teodora, sua moglie; Belissario (Belisario), Generalissimo dell’Imperio; Prencipe D. Filippo, Cugino dell’Imperadrice; Duca Narsete, Maggiordomo dell’Imperadore; Leontio, General d’un’esercito; Mortadella, Alfiere, e poi Capitano; Passarino, Servo di Belissario; Antonia, Cugina dell’Imperadrice, e Dama di Corte; Camilla, Dama di Corte; Giulio, Mastro di Campo, e Colonello di Corte; Soldati.

09. Protagonisti

Belisario, Antonia, Giustiniano, Teodora.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
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12. Rapporti fra i personaggi

Belisario-Antonia, innamorati; Antonia-Filippo, promessi sposi; Giustiniano-Teodora, marito e moglie; Teodora-Belisario, innamorata di Belisario che non ricambia il suo amore.

13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

I.4, al suo vittorioso ritorno alla corte di Costantinopoli Belisario racconta della conquista di Armenia e Persia e Giustiniano gli offre di regnare insieme; II.15, Belisario finge di dormire per poter svelare a Giustiniano quello che non oserebbe dirgli da sveglio, ovvero che Teodora cerca di ucciderlo; III.9, Belisario accusa l’imperatore di essere cieco di fronte alle insidie di corte, cerca di dimostrare la sua innocenza ricordando a Giustiniano le sue vittorie; III.13, Belisario accecato denuncia la tirannide di Giustiniano e l’ingiustizia dei potenti.

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

I.1, Teodora e Camilla (Teodora nutre un risentimento nei confronti di Belisario perché egli aveva rifiutato il suo amore, prima che ella sposasse Giustiniano e racconta alla sua confidente Camilla che vuole vendicarsi per dimostrare il suo potere); I.3, Belisario e Leontio (sotto le mura della città Leontio incontra Belisario che è di ritorno dall’Asia e gli racconta di essere stato mandato a ucciderlo senza però rivelare il nome del committente); I.7, Teodora e Antonia (Teodora impone ad Antonia di non osare alzare lo sguardo verso Belisario); II.2, Giustiniano, Belisario, Teodora, Antonia, i cortigiani (per celebrare il compleanno di Giustiniano si allestisce una recita teatrale che ha come soggetto gli amori contrastati di Piramo e Tisbe: nella loro vicenda si riproduce quella di Belisario e Antonia, i quali interpretano le rispettive parti); II.10-11, Belisario e Antonia (durante le prove, Antonia riesce finalmente a rivelare a Belisario che il suo amore per lui è rimasto inalterato e che è Teodora colei che lo perseguita); III.4, Belisario e Giustiniano (Giustiniano sospetta Belisario del tradimento dando credito alla sua lettera d’amore che pensa di essere rivolta a Teodora e non ad Antonia); III.12, Leontio, Filippo e le guardia (i cortigiani discutono della sentenza dell’imperatore di condurre Belisario fuori dalle mura della città per accecarlo e mandarlo a mendicare); III.15, Giustiniano e Belisario (durante la passeggiata al bosco Giustiniano incontra Belisario accecato che parla da solo e si rende conto dell’errore commesso di non avergli creduto); III.16, Giustiniano, Antonia, Belisario (Belisario muore davanti agli occhi di Antonia e Giustiniano, Antonia gli rivela l’inganno di Teodora e l’imperatore si pente).

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti.

19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti tranne Passarino.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera

Il personaggio ‘basso’ di Passarino parla in dialetto bolognese.

23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto I: Il generale Belisario ritorna vittorioso a Costantinopoli dopo aver allargato i confini dell’impero controllato dall’imperatore Giustiniano. Sua moglie, Teodora, nutre un certo risentimento nei confronti del glorioso capitano perché egli aveva rifiutato il suo amore, prima che ella sposasse Giustiniano, e concepisce un piano di vendetta. Mentre Giustiniano eleva Belisario al rango del suo coimperatore, Teodora persiste nel suo odio servendosi di tutti i mezzi possibili per vendicarsi. Ella manda tre cortigiani con l’ordine di uccidere Belisario, ma tutti i tre, conquistati dalla sublime generosità del generale, falliscono nel loro compito.



Atto II: In seguito, Teodora cerca di distruggere l’amore di Belisario per la sua promessa sposa Antonia: non solo non le permette di salutare il vincitore dopo il suo ritorno dalla conquista di Persia ma nemmeno di rivolgergli uno sguardo e le proibisce di leggere la lettera di Belisario.



Atto III: Infine, Teodora riesce a rendere sospetto Belisario a Giustiniano, che lo condanna ad essere accecato.

25. Tema principale

Conflitti politici nella corte reale; trasgressione dell’ordine sociale.

26. Temi secondari

Gelosia femminile, l’ingratitudine dei regnanti nei confronti dei servitori.

27. Comicità

La comicità poggia sul personaggio di Passarino. II.10: durante le prove della commedia Antonia cerca di spiegare a Belisario che continua ad amarlo ma è Teodora che la costringe a fingere la freddezza nei suoi confronti. Il colloquio tra i due innamorati viene interrotto dai lazzi e scherzi da commedia dell’arte di Passarino.

28. Elementi polemici, satirici e parodici

La rappresentazione problematica dei rapporti di potere e della sovranità insieme onnipotente e debole. Il Belissario mostra un atteggiamento profondamente ambiguo nei confronti del potere assoluto, che viene demistificato e pubblicamente contestato nel corso del dramma prima di essere riaffermato nel finale.

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

Costantinopoli.

30. Cambiamenti di luogo

I cambiamenti di luogo non sono segnalati dalle didascalie.

31. Durata totale dell’azione
Si veda §32 e §35. La durata dell’azione non viene esplicitamente indicata, ma si può pensare che si tratti di più di una giornata dato che tra il II e il III atto si allontana dalla corte di Costantinopoli per placare la sommossa contro Giustiniano in Italia.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
Fra II e III c’è un salto di diversi giorni (o mesi) dato che Belisario viene mandato a domare una sommossa in Italia da dove torna vincitore all’inizio dell’atto III.
33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
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VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
No
35. Circostanze temporali

Non si danno dei salti temporali tra il I e il II atto, mentre tra il II e il III atto Belisario si trova per diversi giorni o probabilmente mesi in Italia.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

L’azione della tragedia si svolge nella corte di Costantinopoli, sotto le mura della città o nei boschi che circondano la reggia.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

Si tratta dell’unica azione che porta all’accecamento e la morte di Belisario per l’ordine di Giustiniano a causa della gelosia e degli intrighi di Teodora.

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari
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41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

I.4: davanti a tutta la corte viene festeggiato il ritorno vittorioso di Belisario a Costantinopoli; II.15: Giustiniano con tutta la corte osservano Belisario che finge di dormire; III.13: l’accecamento di Belisario di fronte al popolo e i cortigiani.

44. Didascalie di particolare importanza

Le didascalie si limitano a indicare i personaggi presenti sulla scena.

VIII. Prima recita
45. Prima recita

Firenze; Teatro della Dogana detto di Baldracca; comici professionisti (compagnia degli Affezionati); 1644.

46. Altre recite nel Settecento
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IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni

La tragedia del pseudo-Cicognini fu, oltre agli scenari dell’arte, una delle fonti dell’applauditissimo Bellisario (1734) di Carlo Goldoni, l’opera che probabilmente l’ha aiutato a prendere coscienza del suo ruolo di scrittore per la scena. Nei Mémoires, l’autore veneziano racconta di aver preso le mosse per la realizzazione del dramma da quel “détestable Piece” dello scenario dei comici dell’Arte (Carlo Goldoni, Mémores, in Id., Tutte le opere, a cura di Giuseppe Ortolani, 14 voll., Milano, Mondadori, 1935-1956, vol. I, cap. XXIX, p. 134). Anche se Goldoni non annota particolari osservazioni in merito alle altre sue fonti, non è da escludere che, come nel caso delle altre sue tragicommedie, il commediografo avesse tenuto presente la tragedia del pseudo-Cicognini (si veda Giuseppe Ortolani, Nota storica, in Goldoni, Tutte le opere, vol. IX, pp. 1281-1283). Mentre l’opera scenica del pseudo-Cicognini è una tragedia con fine funesto, in cui il protagonista muore, Goldoni decide di trasformare l’intrigo in una tragicommedia a scioglimento lieto: a differenza dell’eroe cicogniniano, il suo protagonista, pur non rimanendo indenne, non muore. Inoltre, già accecato, egli trova il modo di rendersi utile all’imperatore e al suo popolo soffocando la rivolta contro Giustiniano. Infine Belisario perdona ai malvagi i torti subiti, dando così un’ulteriore prova della sua magnanimità.

48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.

Cicognini attribuiva una grande importanza al soddisfacimento del gusto del pubblico. Il suo modo di fare teatro rappresenta la testimonianza più eclatante di una nuova drammaturgia, svincolata dalle regole aristoteliche e caratterizzata dalla rivendicazione di un’arte che miri ad istituire un feedback diretto con il proprio pubblico. Quanto a Goldoni, è proprio il legame tra autore e pubblico che renderà possibile lo sviluppo del progetto di riforma, basata, da una parte, sull’educazione del gusto degli spettatori, e dall’altra sulla consapevolezza di dover soddisfare le loro scelte ed esigenze. Entrambi i commediografi sono dunque molto attenti alla forza comunicativa del loro teatro; per entrambi il rapporto con il destinatario costituisce il nodo centrale della loro drammaturgia.

X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti
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50. Osservazioni

Il tema letterario di Belisario ha fatto il suo esordio nella letteratura occidentale nel 1548 con il poema epico di Giangiorgio Trissino L’Italia liberata dai Goti, passando così dalla storiografia, cioè dalla Storia arcana di Procopio di Cesarea, segretario e consigliere del generale Belisario al servizio dell’imperatore Giustiniano, all’epica, e arrivando per la prima volta al teatro con la Comedia famosa del Capitan Belisario, y exemplo mayor de la desdicha (1632) di Mira de Amescua, drammaturgo spagnolo appartenente alla scuola di Lope di Vega. Il dramma di Cicognini riprende più o meno fedelmente la comedia di Mira, sebbene, secondo la Scaramuzza Vidoni, dipenda anche dalla tragedia italiana di Onofrio degli Onofri (Il Bilissario, 1645) (Mariarosa Scaramuzza Vidoni, Relazioni letterarie italo-ispaniche: Il “Belisario” di A. Mira de Amescua, Roma, Bulzoni, 1989, pp. 9-10 e 33-45).