I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Rodda, Giordano
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01. Autore
Frugoni, Francesco Fulvio
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02. Titolo → Edizione
Epulone, L'
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03. Titolo completo
L’epulone. Opera melo-dramatica. |
04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate
L’epulone. Opera melo-dramatica esposta, con le prose morali-critiche, dal P. Francesco Fulvio Frugoni minimo, Lettor, Theologo, Predicatore, Consultor, e qualificatore del S. Officio e c., in Venetia, presso Combi e La Noù, 1675. |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Melodramma con considerazioni morali; tragicommedia. |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Nineuse; Bisticcio; Farfalla; Ghiotto; Lazaro (Lazzaro); Zelfa; Pellandra; Elidoro; Zambra; Eliabbe; Elcana; Cospettone; una pitonessa e quattr’ombre; due angioli; un corriero; quattro Furie; Abramo; coro di pescatori; coro di cuochi, e di guatteri. Nel prologo, individui che rappresentano: la Ricchezza, e la Povertà; la Crapula, e l’Astinenza; la Lussuria, e la Pudicitia; la Calunnia, e l’Innocenza; l’Atheismo (Ateismo), e la Fede. |
09. Protagonisti
Le due coppie Nineuse/Zambra ed Elidoro/Zelfa; Lazaro. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
Il servo Bisticcio, propenso allo stile metaforico e ai giochi di parole; il vacuo e superficiale buffone Farfalla; il goloso parassita Ghiotto; il salace Graffio. |
12. Rapporti fra i personaggi
Nineuse-Zelfa: sposi; Nineuse-Zambra: amanti; Elidoro, innamorato di Zelfa; Eliabbe, fratello di Nineuse. |
13. Personaggi speculari
Lazaro e Nineuse (il povero e l’epulone); Zelfa e Zambra (la moglie fedele e l’amante lasciva); le coppie Nineuse-Zambra ed Elidoro-Zelfa. |
14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
Lazaro, lamento sulla propria povertà, I.4; Lazaro, speranza nella ricompensa eterna, I.6; Zelfa, disperazione per infedeltà di Nineuse, I.7; Zambra, esortazione a godere dei piaceri terreni, II.4; Elcana, condanna dei vizi del mondo, II.6; Nineuse, riflessione sul ripudio di Zelfa con rimorso subito sopito («non è colpa, no, quello che piace»), II.9; Zelfa, riflessioni sul suicidio, II.14; Lazaro ignorato al banchetti, III.1; Zelfa, turbamenti e dubbi d’amore, III.4; Elcana, riflessione sull’ingiustizia del mondo («Oh che mondo stralunato»), III.10; Zelfa, invocazione «O vita fallace», V.4; Elcana, invettiva contro uomini e donne, V.13; Zambra, decisione di uccidere Nineuse, V.23; Pellandra, decisione del suicidio, V.27. |
15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
Nineuse e Zambra, botta e risposta amoroso, II.1; Elcana e Lazaro, dialogo sulla salvezza eterna, II.7; Nineuse, Zelfa e Zambra, indecisioni d’amore, II.13; Elcana e Lazaro, nuovo dialogo sulla ricompensa celeste, III.11; IV.8; Lazaro e angeli, morte e salvezza, IV.10; Nineuse, Zambra e altri, reciproco avvelenamento, V.32; Lazaro, Abramo, Nineuse, Zambra, dialogo tra Inferno e Limbro, V.35. |
16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
Tutti. |
18. Personaggi che parlano solo in prosa
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19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Tutti. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
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23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
Prologo, prosopopea con Bisticcio e altri, ricorso abituale a metafore (es. I.5, II.1); Ghiotto, metafore a tema culinario (es. II.10); Pellandra, similitudine tra la donna e la Luna, I.9; Nineuse, apostrofe lirica all’Aurora, II.1; Elcana, anafore e altre figure retoriche tipiche dello stile omiletico, II.6; Pellandra e Farfalla, botta e risposta burlesco basato sull’eco, II.8; Elcana, anafora «Oh che Mondo stralunato», III.10; Farfalla, giochi di parole sulla punizione di Zelfa, III.13; Coro di pescatori, giochi di parole sulla pesca, V.28. |
IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
Primo atto: il ricco Nineuse è sposato con l’onesta Zelfa ma ha un’amante, Zambra, mentre il mendicante Lazaro, affamato, chiede invano la carità. Zelfa è a sua volta bramata da Elidoro; Pellandra, nutrice di Zelfa, cerca di favorire il loro incontro, ma la donna la scaccia, inorridita dall’idea di tradire il marito. Nel secondo atto Zambra, attratta dal fratello di Nineuse Eliabbe e istigata da Graffio, pensa di uccidere l’epulone. Nel frattempo Nineuse rinnega Zelfa; decisivo sarà l’intervento di Pellandra che fa incontrare in un boschetto Elidoro e Zelfa pronta a darsi la morte. Nel terzo atto Elidoro e Zelfa vengono infatti sorpresi da Nineuse, accompagnato da Cospettone con i suoi sgherri; Elidoro riesce però a corrompere Cospettone e a salvarsi. L’eremita Elcana consola Lazaro della sua sorte, parlandogli della ricompensa eterna. Zelfa viene imprigionata, in attesa di venire lapidata. Eliabbe e Zambra consultano la Pitonessa per sapere se il loro piano di avvelenare Nineuse avrà successo, e le ombre confermano che l’epulone morirà. Il quarto atto vede Elidoro visitare Zelfa imprigionata e offrirsi di rimanere al posto suo. Nineuse fa scacciare Lazaro dal suo palazzo, ordinando a Cospettone di gettarlo nel torrente. Elidoro, nelle vesti di Zelfa, viene visitato da Pellandra e la convince a scambiare ancora una volta gli abiti e rimanere al posto suo. Lazaro muore e la sua anima viene portata nel Limbo da due angeli. Pellandra viene quasi lapidata a morte nelle vesti di Zelfa, ma poi riconosciuta e portata via. |
25. Tema principale
La condotta in vita e la sorte delle anime dopo la morte (avarizia e lussuria per Nineuse e Zambra, fede e umiltà per Lazaro). |
26. Temi secondari
La possibilità del pentimento e del perdono (Eliabbe/Pellandra), la fedeltà in amore (Zelfa), il potere del denaro (Cospettone). |
27. Comicità
Gli elementi comici sono delegati ai personaggi di Bisticcio, Farfalla, Graffio, che fanno largo uso di giochi di parole e stile allusivo (con frequenti metafore tra le coppie di innamorati e gli animali), ma impongono anche la loro fisicità (la cattura di Pellandra). |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
La polemica è presente soprattutto grazie alla prosopea del Prologo e alla figura di Elcana, che funge da ‘prologo interno’ e da commento moralistico alle vicende del melodramma. |
V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
Gerusalemme coi sobborghi; Palazzo di Nineuse (poi bosco per le scene pastorali del quinto atto e Inferno e Limbo per il finale). |
30. Cambiamenti di luogo
I.1-6: atrio di palagio; I.7-9: giardino; II.1-5: camera; II.6-7: palagio in prospettiva; II.8-10: atrio di palagio; II.10-13: gallerie; II.14-18: boschetto; III.1-3: atrio, con tavola in prospettiva di lontano, e Nineuse con Zambra assisi; III.4-7: boschetto; III.8-11: strada; III.12-16: logge; III.17: grotta sotterranea; IV.1: prigione interiore; IV.2-4: atrio di palagio; IV.5: prigione interiore; IV.6-9: atrio di palagio; IV.10: torrente con dirupi, e cascate d’acque; IV.11: anfiteatro; V.1-3: casino in prospettiva, con giardino, e fontane; V.4-6: bosco; V.7: carcere sotterraneo; V.8-14: bosco; V.15-17: giardino con fontane; V.18: cortil rustico; V.19-20: serraglio di fere, con anfiteatro; V.21-25: giardino; V.26-28: stagno; V.29-33: cortil rustico; V.34: bosco; V.35: inferno, e limbo. |
31. Durata totale dell’azione
Una giornata.
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
I.1, Farfalla dà il «buon dì» a Nineuse; I.9, Pellandra dice a Elidoro che gli aprirà la porta del parco «a mezzogiorno»; III.1, l’atto inizia alla fine del pranzo; IV.6, Bisticcio, «È partito Nineuse con l’amica | a far le nozze questa sera in villa»; V.29, Graffio, «Già del Sol a l’occaso | spinta dal Fato, al rio Nineuse l’ora | Letifera s’appressa […]». |
VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Sì
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35. Circostanze temporali
L’intera azione si svolge senza soluzione di continuità, con frequenti riferimenti al “giorno fatale” in cui avverrà l’unione di Zambra e Nineuse (e che si concluderà invece con l’avvelenamento di entrambi, durante le nozze celebrate alla sera). |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
La scena è Gerusalemme per quasi tutto il dramma, con l’eccezione della scena finale che mette in scena la ricompensa di Lazaro e i tormenti eterni di Nineuse e Zambra. |
38. Azione
No
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
Come chiarito dallo stesso Frugoni nel Discorso critico intomo alla poesia dramatica posposto all’opera, L’epulone, in quanto ispirato alla tragicommedia guariniana, si basa su due diverse azioni, una tragica (il destino di Nineuse e Zambra) e una comica, con lieto fine (Elidoro e Zelfa). «Questo mio componimento espresso, ed esposto da me più per profitto che per diletto comune, più anche per trattegno geniale di chi avrà l’umanità di leggerlo, e di esaminarlo con quella discretezza la quale è solo congenita ai saggi, non è tragedia; non è tragedia, ancorché il soggetto pricnipale abbia tragico il fine; commedia non è, sebbene la peripezia dell’altra azione connessa abbia comico, cioè fortunato il termine; dunque sarà tragicommedia, perché di tragico e di comico si compone, professando l’addoppiato intento delle due azioni adempiuto, poiché il periodo circolare dell’una ha funesta, e quello dell’altra ha felice la conchiusione» (Francesco Fulvio Frugoni, Discorso critico intomo alla poesia dramatica, in Id., L’epulone. Opera melo-dramatica esposta, con le prose morali-critiche, cit., p. 179). |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
Stilo per darsi la morte, Zelfa, II.16; Corno per la danza intorno a Pellandra imprigionata, Cospettone, V.7. |
41. Uso di effetti sonori e musicali
Danza simbolica al termine di ogni atto; coro di pescatori, V.28. |
42. Uso di effetti speciali
Duello nel Prologo tra Ricchezza, Crapula, Lussuria, Calunnia, Ateismo e Povertà, Astinenza, Pudicizia, Innocenza, Fede, concluso con la vittoria di queste ultime e la terra che inghiotte i vizi; consulto di Zambra ed Eliabba presso l’antro della Pitonessa con apparizione di ombre, III.17; comparsa di quattro Furie che portano via i corpi di Nineuse e Zambra, V.33. |
43. Scena con ampia presenza di personaggi
V.32, banchetto di Nineuse e avvelenamento, dieci personaggi (Nineuse, Zambra, Zelfa, Elidoro, Farfalla, Bisticcio, Graffio, Ghiotto, Cospettone, Corriere). |
44. Didascalie di particolare importanza
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VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
Non nota; L’epulone è dramma pensato per la lettura (e per essere musicato). |
46. Altre recite nel Settecento
Non note. |
IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
Cruciale, nell’Epulone, è la presenza dei paratesti, come del resto d’abitudine per Frugoni (si pensi alle centinaia di pagine che introducono Il cane di Diogene). La stampa del 1675 si apre, dopo la dedicatoria a Giovan Battista Nani, con i Sentimenti, e risentimenti dell’Autore al Lettor Discretto, e non Numerico, seguiti dai testi A gli Ignoranti Critici, A gli Epuloni de i Libri e A i Lazari de i Libri. Immediatamente dopo il testo l’Epulone, la stampa veneziana ospita il fondamentale Discorso critico intomo alla poesia dramatica dello stesso autore, dove Frugoni riflette sulla natura della poesia drammatica e i suoi generi, presentando la sua idea di tragicommedia di argomento edificante; seguono Due parenesi relative agli Epuloni et alle Zambre moderni e la parte più cospicua dell’intero testo, ovvero i Moralizzamenti critici e i Riflessi arguti dove vengono analizzati i versi del dramma. |
50. Osservazioni
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