I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Freixeiro Ayo, Irina
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01. Autore
Cortesi (Coris) Biancolelli, Orsola
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02. Titolo
Bella brutta, La
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03. Titolo completo
La bella brutta. |
04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate
L’edizione che ho utilizzato è la princeps: La Bella Brutta. Comedia dallo spagnuolo portata al Theatro Italiano da Orsola Coris Biancolelli. Fra’ Comici italiani di S. M. Cma detta Eularia. Dedicata alla Sacra Real Christ.ma Maestà della Regina Madre. In Parigi, per Guglielmo Sassier, Stampator Reale, 1665. Esistono altre due edizioni dell’opera: una parigina pubblicata l’anno successivo dedicata questa volta a Luigi XIV (La Bella Brutta. Comedia dallo spagnuolo portata al Theatro Italiano da Orsola Biancolelli. Fra’ comici italiani di S. M. Cma detta Eularia. Dedicata Alla Maestà Cris.ma di LUIGI XIV. Re di Francia, e di Navarra. In Parigi, per Guglielmo Sassier Stampator Reale, nella Corte d’Albaretto, vicino a S. Ilario, all’insegna delle due Tortore. 1666), e una terza edizione del 1669 stampata a Bologna e dedicata all’abate Cesare Mezamici (La Bella Brutta. Comedia dallo spagnuolo portata al Theatro Italiano da Orsola Biancolelli. Dedicata All’Illustrissimo, e Reverendissimo Sig. Abate Cesare Mezamici, Nobile Imolese. In Bologna, 1669, appresso Gio. Recaldini). |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Commedia (comedia palatina). |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Stella, duchessa di Lorena; Celia, dama, cugina della duchessa; Belisa, dama; Ricardo, principe di Polonia, cugino di Celia, sotto il nome di Lauro; conte, precettore del principe; Giulio, servo del principe; Ottavio, cavaliere lorenese, confidente del principe; governatore; capitano delle guardie; soldati. |
09. Protagonisti
Gli unici protagonisti sono Stella e Ricardo dato che l’argomento dell’opera gira intorno a un’unica storia: il tentativo di Ricardo di fare innamorare la duchessa Stella. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
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12. Rapporti fra i personaggi
Stella e Ricardo, coppia principale d’innamorati; Celia e Ottavio, seconda coppia d’innamorati; Stella e Celia, cugine; Ricardo e Celia, cugini. |
13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
Ricardo, soliloquio su una sua idea per far innamorare la duchessa (I.2); Giulio, riflessione sull’atteggiamento delle donne riguardo all’amore (II.3); Stella, discorso sull’amore, fino a questo punto sconosciuto da lei (III.4). |
15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
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16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
Stella parla della sua vendetta con Lauro (che è Ricardo travestito) e questi usa gli a parte fingendo di essere Ricardo (come infatti è, anche se Stella lo crede Lauro; II.5). |
17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa
Tutti. |
19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Tutti. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
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23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
Atto primo: Il principe di Polonia, Ricardo, è innamorato della duchessa di Lorena, Stella, nota per aver rifiutato tutti i suoi corteggiatori e per non esser mai stata innamorata. Ricardo, insieme al suo servo Giulio e al cavaliere Ottavio, decide di farla innamorare in un modo particolare: invia Giulio a corte con una lettera dove è scritto che il principe l’ha vista e crede che sia brutta. Tanto Stella quanto Celia (dama di cui Ottavio si confessa innamorato) si stupiscono dell’opinione di Ricardo, che compare in scena presentandosi come Lauro, segretario e cugino del principe di Polonia, che ha dovuto fuggire dalla Spagna perché ha rubato dei gioielli al suo padrone. Chiede la protezione di Stella e la ottiene, poiché lei è convinta che Lauro potrebbe esserle utile per pianificare la sua vendetta contro Ricardo. Atto secondo: Le due donne, Stella e Celia, sembrano avere un certo interesse verso Lauro. Lui dice loro, separatamente, che ama tutte e due (prima a Stella e poi a Celia). Stella chiede a Lauro di inviare a Ricardo un suo ritratto e una lettera in cui lodi la bellezza della duchessa perché si innamori di lei e così poi poter rifiutarlo. Poco dopo Lauro informa Stella che Ricardo, appena ha visto il ritratto, ha cominciato a baciare tanto questo quanto la lettera, e che vuole venire a corte. Stella organizza un incontro per la notte: parleranno attraverso una finestra che si affaccia al giardino mentre Celia chiacchiererà con Lauro attraverso un’altra finestra accanto. Atto terzo: Durante il loro dialogo in giardino (dove Ottavio finge di essere Lauro con Celia e Ricardo è lo stesso Ricardo con Stella), la duchessa ingelosisce per la conversazione degli altri due, e chiede a Ricardo di andare via e di chiamare Lauro. Una volta che tutti finiscono di parlare, Stella ingelosisce ancora di più quando scopre i sentimenti di Celia verso Lauro. La duchessa, dunque, decide di sposare Ricardo solo per poter poi rifiutarlo davanti alla corte e sposare Lauro, proposta che lui accetta volentieri. Al momento del matrimonio Stella si stupisce della somiglianza tra Lauro e il principe e scopre l’inganno. Perdona Ricardo e promette di amarlo, mentre Celia accetta l’amore di Ottavio. |
25. Tema principale
L’amore. |
26. Temi secondari
La donna innamorata del segretario. |
27. Comicità
Non è un testo che presenti molti momenti comici, probabilmente l’unico da sottolineare sarebbe il dialogo tra Ricardo e Giulio addormentato (III.3) che parla con Ricardo mentre ancora sogna. |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
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V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
La corte della duchessa di Lorena (Nancy). |
30. Cambiamenti di luogo
I personaggi si muovono all’interno degli spazi della corte di Lorena ma tali luoghi non vengono mai identificati con precisione. |
31. Durata totale dell’azione
Non viene specificata e la mancanza di didascalie non ci permette di stabilire una durata esatta dell’azione. Sappiamo che in III.3 è probabilmente notte («DUCHESSA: Partiamo che l’ora è tarda»), l’unica indicazione temporale dell’opera. Potremmo però pensare a più di una giornata dato che in III.2 Giulio, mentre ricorda il suo dialogo con Stella, dichiara: «Mi disse, come sente Lauro l’amorosa storia del suo Prencipe Ricardo […] replicai Signora tutta la notte [Lauro e Ricardo] sono stati insieme, e sempre hanno parlato di V. A.». Dunque, potremmo ipotizzare che ci sono almeno due notti durante l’opera. Inoltre, il fatto che presumibilmente il principe Ricardo all’esordio dell’opera sia andato in Spagna e poi tornato alla fine del secondo atto (con un piccolo soggiorno in una cittadina a causa di una malattia) ci porta a pensare a un periodo di vari giorni, ipotesi che però non si potrebbe confermare tenendo conto dello stupore degli stessi personaggi per la rapidità dei viaggi del principe («GIULIO: Chi crederebbe che avessi potuto tornare così presto di Spagna?»; II.13).
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
Non ci sono didascalie esplicite riguardo al momento temporale. |
VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Non determinabile
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35. Circostanze temporali
Non si possono determinare, ma probabilmente l’azione supera le 24 ore (vedi §31). |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
Tutto avviene nella corte di Lorena e nei suoi dintorni. |
38. Azione
Sì
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
Oltre alla storia tra Ottavio e Celia (marcatamente secondaria), l’argomento dell’opera gira intorno a un’unica azione: il tentativo di Ricardo di fare innamorare Stella. |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
Diverse lettere, ritratti e due vestiti specifici (uno in II.13, da viaggio, per Giulio, e un altro per l’apparizione di Ricardo, non più come Lauro, ma come principe di Polonia, nell’epilogo dell’opera). |
41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi
Nell’ultima scena (III.12) appaiono tutti i personaggi, tranne Belisa. |
44. Didascalie di particolare importanza
L’unica didascalia esplicita, presente in III.3, riguarda la disposizione dei personaggi nella scena del giardino («Duchessa da una parte del giardino ad una finestra, e Celia parimente dall’altra, che fanno cenno, Ricardo dalla parte della Duchessa, Ottavio da quella di Celia, Giulio in disparte»). |
VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
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46. Altre recite nel Settecento
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IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
Oltre alle tre diverse dediche (1665: Ana d’Austria; 1666: Luigi XIV; 1669: Cesare Mezamici), nelle prime due edizioni (1665 e 1666) l’opera viene preceduta da un madrigale in francese scritto da Monsieur di Pelletier, in cui si loda l’adattamento di Orsola. Nella dedica al lettore delle tre edizioni, l’autrice confessa di essere un’ammiratrice del teatro spagnolo («Non si può a meno di non ammirare la felicità, con che gli Spagnuoli sono riusciti sul Teatro. Di là ci vengono que’ soggetti, che sono ricevuti più volontieri, e le rappresentazioni più belle») e anticipa le differenze che il lettore troverà lungo la sua opera riguardo all’originale. |
50. Osservazioni
La bella brutta è una traduzione-adattamento della “comedia palatina” La hermosa fea (1630-1632) di Lope de Vega. A confronto con le versioni italiane di testi lopiani (si pensi, per esempio, ai diversi adattamenti di Cicognini), l’opera di Biancolelli presenta una delle traduzioni più fedeli all’originale. Il cambiamento più rilevante sarebbe il passaggio dal verso alla prosa. Oltre a questo, le variazioni più notevoli che apporta l’autrice italiana sarebbero un’importante amplificatio all’esordio dell’opera, che compie la funzione di laudatio con intenzione di captatio benevolentia rivolta alla corte francese, la dilatazione e la parafrasi di molteplici interventi con l’obiettivo di chiarire le sezioni più ampie e complesse, e la semplificazione delle minuziose metafore tipiche della retorica barocca del testo spagnolo. |