I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Korneeva, Tatiana
01. Autore
Sacco, Gennaro
02. Titolo
Comedia smascherata, La
03. Titolo completo

La comedia smascherata overo i comici esaminati

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

La comedia smascherata overo i comici esaminati, Varsavia, Collegio delle Scuole Pie, 1699.

II. Tipo
06. Genere

Commedia.

06. Sottogenere
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07. Generi interni

L’opera di Sacco si iscrive nel fertile filone delle commedie metateatrali o delle “commedie in commedia”. La pièce cornice è infatti arricchita dalla rappresentazione di due spettacoli di carattere diverso, forse indizio del repertorio della compagnia a Varsavia. Il primo (II.10) è una scena recitata dalla coppia degli innamorati Ottavio e Ottavia che interpretano Sesto e Lucrezia. Questa azione scenica proviene probabilmente dall’opera tragica di Giovanni Bonicelli Lucrezia romana violentata da Sesto Tarquinio con la saggia pazzia di Bruto, liberator della patria, rappresentata a Venezia nel 1693 (cfr. Jolanta Dygul, La Commedia Smascherata, ovvero il trionfo del teatro, in Javier Gutiérrez Carou (a cura di), Goldoni «avant la lettre»: esperienze teatrali pregoldoniane (1650-1750), Venezia, lineadacqua, 2015, pp. 475-482: p. 481), di cui è presente la scheda analitica in questa Banca dati pregoldoniana. Il secondo è una “burletta” intitolata L’Impertinente сastigato (III.15-22).

III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Anselmo Dottore di medicina, e di legge, uomo ricco, inimico della commedia, per averne udito a dir male; Margherita, sua figlia, innamorata di Cortese; lo spirito di Roscio; Ottavio, detto Ortensio, in scena primo innamorato; Ottavia, detta Cinzia, in scena sua moglie e prima donna; Giulio, detto Arlechino (Arlecchino); Antonia, detta Colombina, sua moglie; Girolamo, detto Pantalone; Gennaro, detto il Cap: Coviello, terzo innamorato; Cortese, cavaliere, amante corrisposto da Margherita.

09. Protagonisti

Anselmo, Roscio.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati

Coviello, Arlecchino, Pantalone, Colombina.

11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi

Non vi sono nomi allusivi; troviamo invece un personaggio (Roscio) che appartiene al mondo del teatro antico.

12. Rapporti fra i personaggi

Anselmo, padre amoroso di Margherita; Margherita e Cortese, innamorati; Ottavio, Ottavia, Giulio, Antonio, Girolamo e Gennaro sono membri di una compagnia di attori che arriva a Pavia e viene ospitata nella casa di Anselmo.

13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

I.1: Anselmo, monologo in cui il personaggio si proclama implacabile nemico della commedia; III.2 Roscio, monologo in cui il personaggio rivela la sua intenzione di sottoporre la compagnia di attori alla prova di lealtà.

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

I.2: dialogo tra Anselmo e Roscio, durante il quale lo spirito dell’attore romano informa Anselmo dell’arrivo a Pavia della compagnia dei comici e della sua intenzione di dimostrare l’utilità della commedia e l’onestà dei comici sottoponendoli a una serie di esami; I.8: dialogo tra Roscio e Ottavia che difende il buon nome della sua compagnia; I.11: dialogo tra Anselmo e Ottavio sulla definizione della medicina e della sua relazione con la filosofia e la legge; I.15: discussione tra Anselmo e Ottavio e Girolamo sulla distinzione tra gli attori e i ciarlatani; I.16: discussione tra Roscio, Ottavio, Girolamo e Giulio che paragonano il teatro all’arte oratoria, all’economia e all’arte culinaria facendo sì che Anselmo riconosca l’intelligenza e l’erudizione dei comici; II.3: dialogo tra Ottavia e Roscio, nel quale Ottavia dimostra l’infondatezza del luogo comune secondo cui tutte le attrici sono donne di facili costumi, impudiche, non sorvegliate dai mariti e spesso dedite al meretricio; III.1: dialogo tra Roscio e Ottavio, in cui il capocomico dimostra la falsità di quanto si dice sulla rissosità dei comici; III.22: dialogo tra Anselmo e Roscio, in cui lo spirito provoca Anselmo giudicando male la recita teatrale a cui avevano assistito, mentre Anselmo la difende in quanto onesto e utile divertimento.

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti, salvo brevissimi passaggi cantati (in I.9, I.5 e I.12 Roscio canta una canzone a conclusione delle scene).

19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti, tranne Gennaro (napoletano), Girolamo e Giulio (veneziano) che parlano in dialetto nello spettacolo inserito nella pièce cornice (III.17-22).

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera

Gennaro parla in dialetto napoletano interpretando la parte del capitano Coviello in III.17, 20-22. Girolamo e Giulio parlano in dialetto veneziano interpretando rispettivamente i ruoli di Pantalone e Arlecchino in III.15, 18-19, 22.

23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto I: La commedia cornice si apre con l’incontro tra Anselmo, nemico del teatro, e Roscio, lo spirito del famoso attore romano intenzionato a difendere la commedia dalle ingiurie e a far cambiare l’opinione di Anselmo sulla professione d’attore. A tale scopo Roscio chiede ad Anselmo di ospitare a casa una compagnia di comici appena arrivata a Pavia, in modo che egli possa sottoporre i membri della truppa a una serie di esami per dimostrare, di fronte ad Anselmo, l’onestà dei commedianti. Il primo esame mostra l’atteggiamento virtuoso di Ottavia, che difende il buon nome della compagnia (I.8). Nella seconda prova il capocomico Ottavio smentisce lo stereotipo sull’incultura dei comici mostrando le sue competenze in legge, filosofia e medicina (I.11-12). In seguito a una serie di colloqui con gli attori, Anselmo comincia a credere che i comici siano tutt’altro che disonesti e ignoranti (I.16).

Atto II: Roscio sottopone nuovamente all’esame Ottavia cercando di sedurla. La comica, che si mostra un esempio di incorruttibilità e smentisce il luogo comune sui facili costumi delle attrici, fa sì che Anselmo sia sempre più favorevole al teatro (II.3-5). Margherita e Roscio mettono alla prova Antonia, la quale dimostra un atteggiamento modesto e virtuoso. L’atto si chiude con la rappresentazione dei comici della scena di seduzione di Lucrezia romana (II.10), che commuove Anselmo.


Atto III: Roscio sottopone la compagnia a un esame di lealtà seminando la discordia tra gli attori. Travestito da un accademico che aspira a diventare attore, dice a Giulio di essere considerato dal capocomico della compagnia troppo ignorante (III.3), a Girolamo di essere litigioso e di recitare all’antica (III.4) e si rivolge sfacciatamente ad Ottavia e Antonia (III.6-8). I comici si confrontano, ma il capocomico Ottavio riesce a ripristinare la pace tra i compagni (III.12). Per dimostrare ad Anselmo che la commedia può divertire senza traviare da una condotta onesta, i comici mettono in scena una “burletta” intitolata L’Impertinente castigato. La messinscena viene interrotta da Roscio che, travestito da uno spettatore che aveva assistito alla recita, provoca Anselmo giudicandola troppo scandalosa, ma Anselmo, ormai convertitosi in difensore dell’arte istrionica, sottolinea il suo valore educativo e l’utilità della commedia.

25. Tema principale

La commedia è un’apologia dell’arte teatrale e la risposta di un comico, Gennaro Sacco, che reagisce alle ingiurie e difende una professione denigrata nei trattati morali e religiosi come, per esempio, gli scritti, gli editti e i decreti contro gli spettacoli di Carlo Borromeo (Cfr. Carlo Borromeo, Acta Ecclesiale Mediolanensis, Mediolani, ex officina typografica quon. Pacifici Pontii impressoris Archiepiscopalis, 1599).

26. Temi secondari

La difesa della dignità civile e culturale dei comici di professione; la dimostrazione dell’onesta e della lealtà degli attori; la risposta alle accuse morali rivolte alla licenza e all’immoralità delle commedie e del loro incitamento alla lascivia; la difesa dell’onore delle attrici; la funzione degli spettacoli nella società; il valore educativo delle rappresentazioni teatrali.

27. Comicità

La comicità nasce soprattutto dai riferimenti metateatrali del testo, come anche dalla vivacità e vitalità di certi dialoghi condotti con scioltezza e brio.

28. Elementi polemici, satirici e parodici

Il testo riprende molti temi e motivi presenti negli scritti dei comici in difesa della loro professione e nelle apologie di teatro secentesche, apparsi nel contesto dell’accesa polemica antiteatrale facente seguito alla Controriforma cattolica. Vi troviamo infatti molti argomenti del discorso di Nicolò Barberi esposto nel suo trattato La Supplica. Discorso famigliare a quelli che trattano de’ comici (1634 e 1638), come anche nelle opere di teatro e negli scritti teorici in difesa dei comici di Giovan Battista Andreini (Trattato sopra l’arte comica; La Saggia Egiziana; Prologo in dialogo tra Momo e la Verità; Lo specchio della commedia; La Ferzo) e nei Brevi discorsi intorno alle commedie, commedianti e spettatori (1614) di Pier Maria Cecchini. Tra questi motivi spiccano l’onestà e i buoni costumi che rendono meritevoli alcuni comici (I.2; I.11), la differenza tra il comico e il ciarlatano (I.15), la separazione tra il comico di professione e il dilettante e tra il comico e il buffone (III.1), la negazione della stregoneria dei comici (I.3), l’utilità della commedia (I.2; III.23), la difesa del valore educativo delle rappresentazioni teatrali (I.16), e la difesa dalle accuse contro la rozzezza dei comici (I.11).

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

Pavia.

30. Cambiamenti di luogo

L’atto I si volge tra il gabinetto (I.1-2) e la camera di Anselmo (I.11-16) e nelle vicinanze dalla sua casa (I.3-10), presumibilmente sulla strada che porta dalla riva del fiume, dove approda l’imbarcazione degli attori, all’abitazione di Anselmo. Gli atti II e III si svolgono interamente dentro la casa di Anselmo.

31. Durata totale dell’azione
Sebbene non ci siano indicazioni di tempo molto precise, si può pensare che si tratti di più di una giornata (vedi §§ 34-35).
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
Nell’Atto I fra le scene 1-5 e 6 passa una notte in quanto la didascalia della scena sesta indica esplicitamente “Giorno”.
33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
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VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
Non determinabile
35. Circostanze temporali

Sembra difficile che le due recite teatrali possano svolgersi nel giro di 24 ore. Tuttavia, data la mancanza di precise indicazioni temporali (vedi §§ 31-32) non è da escludere che l’azione possa svolgersi tutta in tale arco temporale.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

Tutta l’azione si svolge in diversi luoghi della città di Pavia.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

Si veda § 30.

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari
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41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

In II.10 sono presenti in scena tutti i personaggi che assistono alla recita di Ottavio e Ottavia che interpretano Sesto e Lucrezia. In III.12 sono in scena Giulio, Girolamo, Gennaro, Ottavia, Antonia, Anselmo e Ottavio che si confrontano dopo che Roscio ha provocato una lite tra di loro. In III.16-22 sono in scena Roscio, Anselmo, Cortese, Margherita, Ottavio, Ottavia che assistono alla “burletta” messa in scena da Gennaro, Girolamo, Giulio e Antonia per dimostrare ad Anselmo l’utilità e la moralità della commedia.

44. Didascalie di particolare importanza
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VIII. Prima recita
45. Prima recita

Non si è a conoscenza di eventuali recite della commedia.

46. Altre recite nel Settecento

Non si è a conoscenza di eventuali recite della commedia nel Settecento.

IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.

L’opera in difesa della professione attorica scritta da Gennaro Sacco, attore-autore, appare come il risultato di un’esigenza culturale e un preannuncio degli sviluppi futuri, un’opera che getta le fondamenta di una riforma. Non si può tuttavia parlare di un ennesimo antecedente della riforma goldoniana.

X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti

Dalla dedica dell’autore «alla Sacra Real Maestà di Augusto secondo, re di Polonia, prencipe ereditario di Sassonia, Elettore del Sacro Romano Imperio» si desume che prima dell’arrivo a Varsavia la compagnia diretta da Gennaro Sacco era al servizio del duca di Brunswick-Lünenburg, Giorgio Guglielmo, da nove anni.

50. Osservazioni

Nell’edizione a stampa ci sono vari refusi che riguardano i nomi dei personaggi nelle didascalie (Antonio anziché Antonia, II.6), la numerazione delle scene (nell’atto II ci sono due scene numero 8; nell’atto III ci sono due scene numero 7 e anziché la scena 19 viene stampata la 14) e l’ordine della rilegatura delle pagine (retro al posto del verso nell’atto III).