I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Marchisio, Cristina
01. Autore
Brugière de Barante, Claude-Ignace.
02. Titolo
Tombeau de Maître André, Le
03. Titolo completo

Le Tombeau de Maître André, comédie en un acte, mise au Théâtre par Monsieur B*****, et représantée pour la première fois par les Comédiens Italiens du Roi dans leur Hôtel de Bourgogne, le 29 de janvier 1695.

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

Edizione di riferimento:

Le tombeau de Maître André, in Le Théatre Italien de Gherardi, ou Le Recueil général de toutes les comédies et scènes françaises jouées par les Comediens Italiens du Roi, pendent tout le temps qu’ils ont été au service. Enrichi d’estampes en taille-douce à la tête de chaque Comédie, à la fin de laquelle tous les airs qu’on y a chantés se trouvent gravés notés avec leur basse-continue chiffrée, Paris, Jean-Baptiste Cusson et Pierre Witte, 1700, tome V, pp. 485-512.

Altre edizioni antiche e moderne consultate:

Le tombeau de Maître André. Comédie, in Supplément du Théâtre italien ou Recueil des scènes françaises qui ont été présentées sur le Théâtre Italien de l’Hôtel de Bourgogne, lesquelles n’ont point encore été imprimées, tome II, Première édition, A Bruxelles, chez M*****, 1697, pp. [337]-367 (München, Bayerische Staatsbibliothek: P.o.gall. 2118-2).

Le tombeau de Maître André. Comédie, in Supplément du Théâtre Italien, ou Nouveau recueil des comédies et scènes françaises qui ont été jouées sur le Théâtre Italien par les Comédiens du Roi de l’Hôtel de Bourgogne à Paris, tome II, Amsterdam, Adrian Braakman, 1698, pp. 349-379 (München, Bayerische Staatsbibliothek -- P.o.gall. 2119 m-2).

Le tombeau de Maître André, Texte établi, présenté, annoté par Isabelle Ligier-Degauque, in Evariste Gherardi, Théatre Italien, tome V, Édition de Catherine Dumas, Céline Paringaux et Isabelle Ligier-Degauque, avec la collaboration de Matthieu Franchin et Bertrand Porot, Paris, Classiques Garnier, 2022, pp. [747]-800.

II. Tipo
06. Genere

Commedia in un atto, farsa, bagatelle.

06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Maître André, Cabaretier, Mezzetin (Mezzettino).

Marinette (Marinetta), femme de Maître André.

Colombine (Colombina), fille de Maître André.

Pierrot (Pedrolino), domestique de Maître André.

Arlequin (Arlecchino), amant de Colombine.

Scaramouche (Scaramuccia), soldato.

Un tambour, Mezzetin (Mezzettino).

Deux garçons cabaretiers chantants, Octave (Ottavio), Léandre (Leandro).

Les suivants (=il corteo) de la Pompe funèbre.


Nelle edizioni anteriori a Paris 1700 (es. Bruxelles 1697, Amsterdam 1698) i personaggi erano:


Maître André, Cabaretier [senza indicazione di Mezzetin].

Marinette, femme de Maître André.

Pierrot, frère de Marinette [= fratello e non domestico].

Colombine, fille de Maître André.

Mezetin, valet d’intrigue.

Scaramouche, valet d’intrigue.

Arlequin, valet d’intrigue.

Un pleureur (=piagnone) chantant.

Les suivants (=il corteo) de la Pompe funèbre.
09. Protagonisti

Maître André è il cabaretier morto e poi “risuscitato” che dà il titolo alla commedia e che innesca, con il suo decesso, l’intrigo familiare attorno alla questione dell’eredità. Compare però solo nell’ultima scena.

Marinette è la moglie infedele, opportunista e avida che persegue il suo scopo senza scrupoli nemmeno nei confronti della figlia.

Colombine è la figlia di Maître André che, al contrario della madre, si rivela sinceramente afflitta per la perdita, senza peraltro trascurare la difesa dei propri interessi.

Ma il vero protagonista è Arlequin, presente nella maggior parte delle scene dell’atto unico e motore dell’azione. La supremazia del personaggio (interpretato da Évariste Gherardi) è sancita a partire dall’edizione Paris 1700, in cui “ascende” anche nella lista dei personaggi distinguendosi all’interno dell’iniziale trio di «valets d’intrigue» per diventare «amant de Colombine» (V. supra).
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati

Marinette (Marinetta), Colombine (Colombina), Pierrot (Pedrolino), Arlequin (Arlecchino), Scaramouche (Scaramuccia), Mezzetin (Mezzettino).

11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
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12. Rapporti fra i personaggi

Maître André-Marinette: marito e moglie; Maître André-Colombine: padre e figlia; Marinette-Colombine: madre e figlia; Colombine-Arlequín: innamorati (solo a partire dall’edizione Paris 1700).

13. Personaggi speculari

Marinette, moglie avida e infedele / Colombine, figlia sentimentale e devota.

14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

Colombine, soliloquio di disperazione, 4.18 (trattandosi di un atto unico, si indica soltanto scena e battuta).

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

Colombine e Arlequin, dialogo di seduzione con intenzioni parodiche, in alessandrini e tramato di citazioni (dal Cid di Corneille e dall’Armide di Lully e Quinault), 5.

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti i personaggi parlano in prosa. Sono peraltro in versi: la canzone bacchica di Mezzetin (1.9); il coro di Scaramouche e Mezzetin (1.10); la sentenza di Arlequin (2.29); la schermaglia amorosa tra Colombine e Arlequin (5); il testamento di Maître André (7); l’intervento di Arlequin (che riproduce due versi dell’Amadis di Lully e Quinault, III, 2) (8.6); nella scena finale: le canzoni del “garcon du cabaret”, gli interventi del coro e la canzone di Maître André risuscitato (8).

19. Personaggi che parlano a soggetto

Mezzetin e Scaramouche nella chiusa della scena 2 (2.32).

20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione

Mezzetin e Scaramouche improvvisano nella chiusa della scena 2 (2.32).

21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti i personaggi parlano in francese.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera

Tutti i personaggi parlano in francese.

23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto unico.

Scena 1: Mezzetin e Scaramouche si contendono una bottiglia di vino che hanno rubato quella mattina in un cabaret. All’arrivo di Arlequin, lo investono del ruolo di giudice perché dirima la questione della proprietà della bottiglia.

Scena 2: Arlequin si burla dei due litiganti chiedendo loro di presentargli come testimoni la bottiglia e poi del pane e del salame. Interroga i due contendenti e, intanto, mangia di gusto e si scola tutto il vino. Quando ha finito, emette il suo giudizio e si congeda da Mezzetin e Scaramouche dando all’uno il bicchiere e all’altro la bottiglia vuota. Come nella favola L’Huître et les Plaideurs (L’ostrica e i due litiganti) di Jean de la Fontaine, a cui si ispirano le due prime scene della commedia, i due personaggi si rassegnano al responso. A continuazione, si mettono a pensare al funerale del cabaretier Maître André.

Scena 3: In una stanza da cui è stata staccata la tappezzeria e dove, su un tavolo, sono state ammassate varie suppellettili, la vedova di Maître André, Marinette, simula un dolore che non prova affatto. Assieme a Pierrot, passa in rassegna i difetti del marito, bon vivant e gran bevitore. Pierrot, che si è già accaparrato l’argenteria e il corredo, invita Marinette ad assicurarsi i tre quarti dell’eredità e gli oggetti più pregiati della casa dato che alla figlia andrà il negozio familiare.

Scena 4: Colombine sopraggiunge terrorizzata perché le è sembrato di vedere il padre defunto muoversi. Marinette e Pierrot non hanno nessuna fretta di constatare se la giovane ha ragione. Finiscono per lasciare di malavoglia la stanza. Colombine, in un soliloquio, si mostra cosciente che la stanno derubando e si augura di trovare un marito che la protegga e la aiuti a far valere le sue ragioni. Sopraggiunge Arlequin, migliore amico del defunto Maître André.

Scena 5: In una scena tutta recitata in versi, Arlequin compare vestito da eroe romano «per consolare la sua amante con più energia» (I.5.1). Colombine si lamenta di esser rimasta orfana e alla mercè di una madre avida che assieme a Pierrot la lascerà sul lastrico. Arlequin le dichiara grossolanamente la sua passione, ma, quando lei accetta di sposarlo, tergiversa e dice che ha bisogno di pensarci sopra.

Scena 6: Arlequin va a consolare Marinette e le chiede la mano della figlia. Marinette va su tutte le furie insinuando che anche lei, in quanto vedova, è una donna da marito. Per convincere Arlequin di essere un buon partito è disposta a fargli leggere il testamento di Maître André. Arlequin, per opportunismo, accetta di sposarla.

Scena 7: In presenza di Marinette, Colombine, Pierrot e Scaramouche, Arlequin legge ad alta voce il testamento di Maître André. Nel documento che contiene le sue ultime volontà, il cabaretier mostra di essere al corrente delle infedeltà della moglie ma la autorizza a risposarsi e a continuare a vivere in casa, mentre alla figlia lascia la gestione del cabaret. Arlequin si accorge di aver sopravvalutato l’eredità.

Scena 8: Tutti partecipano alle esequie di Maître André che appare riverso sulla sua tomba con in una mano una bottiglia e nell’altra un bicchiere. Il mausoleo ha per base una botte ed è fabbricato con tutti gli utensili della cucina e del cabaret. A suon di musica e dopo aver sfilato davanti al defunto, i personaggi si dispongono ai due lati della stanza. Un cameriere intona una canzone in onore al cabaretier. A questo punto, Maître André si risveglia e canta una canzone bacchica. I presenti lo festeggiano e inneggiano al vino.

25. Tema principale

Contesa per il possesso di beni materiali (dalla bottiglia rubata delle scene 1-2 all’eredità di Maître André nelle scene 3-7).

26. Temi secondari

La morte. I beni. Il vino. La disputa per l’eredità che smaschera la falsità dei rapporti familiari, coniugali, amorosi. La tragedia ribaltata in un finale carnevalesco e in una festa bacchica.

27. Comicità

Il corpo e le sue pulsioni (sesso, fame, sete).

28. Elementi polemici, satirici e parodici

Satira di costume. Satira giudiziaria. Parodia di famose opere teatrali che il pubblico del tempo poteva facilmente riconoscere (da Racine a Quinault).

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

Parigi. Solo a partire dall’edizione di riferimento (Paris 1700), dopo l’elenco dei personaggi, si legge la didascalia: «La scène est dans le cabaret de Maître André».

30. Cambiamenti di luogo

Anche se a partire dall’edizione di riferimento (Paris 1700), dopo l’elenco dei personaggi, si legge che «La scène est dans le cabaret de Maître André», le prime due scene sembrano svolgersi all’aperto. Scena 3 e seguenti: «Le théatre represente une chambre dont on détache la tapisserie»; Scena 8: «On ouvre le fond du théâtre […] Maître André paraît couché sur son tombeau».

31. Durata totale dell’azione
Una giornata.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie

Sono avvenuti nel corso della mattina sia il furto della bottiglia da parte di Mezzetin e Scaramouche (scene 1-2) sia la presunta morte del cabaretier (scene 3-8). Nel dialogo dei personaggi ricorre per tre volte l’allusione a «ce matin» (2.12); «ce matin» (2.25); «ce matin» (5.2).

VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
35. Circostanze temporali

Dai dialoghi si deduce che l'azione si svolge in un arco temporale non superiore a una giornata.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

Tutta l’azione si svolge a Parigi all’interno del cabaret di Maître André o, all’esterno, nelle sue vicinanze (cfr. § 29 e § 30).

38. Azione
No
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

Nell’atto unico, tematicamente composito, si succedono due azioni principali apparentemente distanti ma accomunate dal motivo del “vino” e uno scioglimento burlesco: 1. la disputa per il possesso di una bottiglia di vino rubata (scene 1-2); 2. le conseguenze familiari ed economiche della morte del cabaretier Maître André (scene 3-7); 3. il finale a sorpresa in cui il funerale si risolve in “risurrezione” e in festa (scena 8).

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari

Bicchiere e bottiglia (presenti sia nella prima, sia nell’ultima scena); pane e salame divorati da Arlequin (scena 2); il testamento di Maître André letto da Arlequin (scena 7); il monumento funebre costruito con una botte e gli utensili della cucina e del cabaret (scena 8). Nelle edizioni anteriori a quella di Paris 1700, la didascalia che apre la scena 8 precisa che gli utensili che appaiono sul monumento funebre sono dipinti («en peinture»).

41. Uso di effetti sonori e musicali

La marcia funebre avviene al suono di «deux trompettes, une guitare et un violon. Arlequin en deuil sur un âne, frappant sur deux timbales […]. Les violons jouent un air convenable au sujet, et un des garçons du cabaret […] chante» (didascalia scena 8). Nelle partiture che seguono la commedia nell’edizione di riferimento (Paris 1700) si registrano le note delle arie del garçon du cabaret: «La Parque a fermé pour jamais» (8.1) e «Diogène à Maître André» (8.3) e quelle dell’aria di Maitre André: «Sus, sus, sus, sus, qu’on se réveille» (8.9).

42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

La scena conclusiva in cui tutti i personaggi partecipano al funerale del cabaretier e alla festa successiva al suo risveglio (scena 8).

44. Didascalie di particolare importanza

È rilevante la didascalia che dà indicazioni per la scena improvvisata di Mezzetin e Scaramouche dopo il giudizio pronunciato da Arlequin (finale scena 3); notevoli anche quelle che descrivono l’azione scenica durante il funerale del cabaretier (scena 8).

VIII. Prima recita
45. Prima recita

Parigi; Théâtre de l’Hôtel de Bourgogne; compagnia degli Anciens italiens; 29/1/1695.

46. Altre recite nel Settecento

Parigi; Comédie-italienne; Nouveaux comédiens italiens; 8/6/1718 (Cfr. F. Parfaict, Dictionnaire des théâtres de Paris, tome V, Paris, Lambert, 1761, p. 484).

IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti
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50. Osservazioni

L’autore è stato identificato dalla critica sia con Claude-Ignace Brugière de Barante che con Louis Biancolelli. Propendo per l’identificazione con Barante.