I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Gutiérrez Carou, Javier
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01. Autore
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02. Titolo → Edizione
Pastor fido ridicolo, Il
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03. Titolo completo
Il pastor fido ridicolo (scherzo comico in musica). N.B.: il testo non è firmato, ma si veda tuttavia § 49. |
04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate
Il pastor fido ridicolo. Scherzo comico in musica, a cura di Andrea Fabiano, Venezia-Santiago de Compostela, lineadacqua, 2013 (www.usc.gal/goldoni). |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Scherzo ridicolo (in musica) (cfr. § 49). Parodia. |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
Ballo di ninfe e pastori nella scena diciottesima. Nella scena ultima, ventiduesima, si produce una sorta di metalessi in un salto a un piano argomentale superiore quando il Sacerdote e Mirtillo scoprono che l’altro è, in realtà, un personaggio della commedia dell’arte: «Sacerdote: Via tasi là, non parlar più buffon, / Che za i sa tutti che ti è Pantalon. // Mirtillo: Tasi là imbriagazzo pien de vin! / Che te cognosso che ti xe Arlechin.» (vv. 12-15). |
III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Amarilli, ninfa Corisca, ninfa. Silvio, pastore. Mirtillo, pastore. Ergasto, pastore e poi Sacerdote del tempio. Satiro. Cfr. inoltre § 49. |
09. Protagonisti
Le protagoniste sono Amarilli, nucleo dell’intreccio amoroso, e Corisca, diretta concorrente della prima nell’amore per Mirtillo. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
Come indicato in § 49 a ogni personaggio è abbinato il ‘nome’ di una ‘parte’ della commedia dell’arte, il che sicuramente permetteva di identificare con precisione le attrici e gli attori che li avrebbero impersonati. Corisca, sarebbe Smeraldina Menarella, dunque, una servetta; Mirtillo, Pantalon [Pantalone] de’ Bisognosi; Ergasto, Arlichino [Arlecchino] Battocchio; e il Satiro il dottore Campanone Imbrighellato. |
11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
I nomi dei personaggi sono quelli dei protagonisti de Il pastor fido del Guarini. |
12. Rapporti fra i personaggi
Amarilli e Mirtillo, innamorati; Silvio ed Ergasto, innamorati, non ricambiati, di Amarilli; Corisca, innamorata, non ricambiata, di Mirtillo; Satiro, antico amante di Corisca, ora da lei disprezzato; Sacerdote, padre di Mirtillo. |
13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
Cfr. § 28. |
15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
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16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
Tutti. |
18. Personaggi che parlano solo in prosa
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19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Amarilli, Corisca, Silvio e il Satiro. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
Mirtillo, Ergasto e il Sacerdote (veneziano). |
23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
Amarilli è innamorata, ricambiata, di Mirtillo, anche se non si sono ancora dichiarati. Anche Corisca, che si riconosce brutta ma si vanta di essere fedele, è invaghita di Mirtillo, a cui dichiara la propria passione, ma lui la rifiuta accusandola di promiscuità. Corisca, addolorata per il rifiuto, cerca consiglio da Amarilli, a cui rivela di essere innamorata di Mirtillo, il che provoca la preoccupazione di questa, anche se finge davanti a Corisca, alla quale non svela di essere anche lei invaghita di Mirtillo. Tuttavia, Corisca ne è consapevole e lo rinfaccia ad Amarilli. Successivamente Silvio dichiara ad Amarilli il suo amore, ma lei lo rifiuta, anche se egli non perde la speranza, animato da una certa ambiguità nella risposta della ninfa. Il Satiro afferra Corisca per i capelli chiedendo vendetta per il fatto di essere stato maltrattato da lei, nonostante ne fosse innamorato, in passato. All’inizio Corisca tenta di raddolcirlo, ma poi dichiara di abborrirlo e riesce a scappare dalle mani del Satiro, che l’aveva presa per i capelli (in realtà una parrucca). In un certo momento Mirtillo dichiara il suo amore ad Amarilli, ma lei lo rifiuta aspramente. Successivamente questa si lamenta con Corisca che Mirtillo la ami, in realtà, poco, al che questa le risponde, mentendo consapevolmente, che il pastore è, in realtà, innamorato di Dorinda (personaggio solo nominato), motivo per cui Amarilli dichiara di aver agito correttamente quando l’ha respinto. Da sola, Corisca rivela di essere disposta a qualsiasi cattiveria pur di vendicarsi di Mirtillo, che l’ha rifiutata. Amarilli disprezza anche Ergasto quando questi le si dichiara innamorato. Arriva Silvio, che svela ad Amarilli di aver organizzato dei balli di ninfe e pastori per festeggiare l’onomastico di lei seguendo un suggerimento di Corisca. Questa e Mirtillo sorprendono le ninfe e i pastori che danzano: alla fine Ergasto e Mirtillo fanno a pugni per Amarilli. La ninfa tenta di mettere pace fra i due e dichiara di essere innamorata di Mirtillo. Silvio racconta a Corisca che Amarilli, accusata di praticare amori disonesti, è stata condannata a morte, ma che Mirtillo si è offerto di sostituirla nel supplizio, il che è stato accettato dal sacerdote (il brusco cambiamento della situazione implica anche uno iato temporale e argomentale che il pubblico avrebbe potuto capire solo se avesse ricordato il plot de Il pastor fido del Guarini). Corisca, allora, per salvare Mirtillo, decide di presentarsi al sacerdote per rivelargli tutti i suoi inganni. Quando Mirtillo sta per essere giustiziato dal Sacerdote, che gli è anche padre, compare dunque Corisca, che si dichiara colpevole di tutti i tranelli che hanno dato luogo all’accusa contro Amarilli. Alla fine questa dichiara che Mirtillo è suo marito e scaccia aspramente il Sacerdote. |
25. Tema principale
Amore. |
26. Temi secondari
Sofferenza per amore, gelosia, vendetta. |
27. Comicità
La comicità risiede nel ribaltamento di tutti gli stereotipi idealizzanti del genere pastorale. |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
L’aria cantata da Mirtillo nella scena quarta, all’interno dello stereotipo abituale logico in un testo comico, presenta polemicamente il rapporto fra amore e matrimonio («Maridarse l’è un gran gusto, / ma non dura più d’un dì...»). L’aria del Satiro nella scena decima costituisce una sorta di breve ‘tirata’ stereotipa contro le donne. |
V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
Non è indicato, anche se non manca un riferimento al sestiere di Castello a Venezia (scena 3, v. 29), ma si deve immaginare il solito bosco-campagna, locus amoenus, della favola pastorale. La scena ventunesima si svolge davanti a un tempio che, tuttavia, si troverebbe nella zona idilliaca in cui si dipana l’azione. |
30. Cambiamenti di luogo
Scene 1-20: bosco-campagna non meglio precisato; sc. ventunesima-ultima: tempio. |
31. Durata totale dell’azione
Anche se non ci sono indicazioni precise, l’azione potrebbe svolgersi nell’arco delle dodici ore di luce diurna.
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
Tutta l’azione si svolge in un continuo temporale tranne un necessario salto fra le scene diciottesima e diciannovesima: infatti, nella prima Amarilli dichiara serenamente il suo amore a Mirtillo, mentre nella seconda Silvio racconta a Corisca che Amarilli è stata condannata a morte per i suoi amori disonesti, ma che Mirtillo si è offerto di sostituirla nel supplizio, proposta che è stata accettata dal sacerdote.
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
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VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Sì
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35. Circostanze temporali
Cfr. § 32. |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
Cfr. § 29. |
38. Azione
Sì
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
Tutto l’argomento si svolge attorno agli amori di Amarilli e Mirtillo e alle gelosie e ai desideri di vendetta che originano negli altri personaggi. La presenza del Satiro è episodica e, infatti, non è ben legata all’azione principale anche se, data la brevità dell’incontro fra lui e Corisca (che serve inoltre a svelare il carattere menzognero di lei), pensiamo non danneggi l’unità di azione. |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
La parrucca di Corisca (sc. nona). |
41. Uso di effetti sonori e musicali
Tutto il testo sarebbe musicato, ma nella scena diciottesima c’è un ballo di ninfe e di pastori. |
42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi
Scena conclusiva (ventiduesima), in cui sono presenti tutti i personaggi per formare il coro finale che chiude l’opera. |
44. Didascalie di particolare importanza
Il testo è quasi totalmente privo di didascalie esplicite, ma ce ne sono alcune implicite, come nella scena nona (vv. 17-19), in cui dalle parole di Corisca si può dedurre che il Satiro l’ha presa per i capelli, e in quelle successive, nelle quali si può ugualmente desumere che questo, perdendo subitamente Corisca dalle mani, dato che la chioma era in realtà una parrucca, cade violentemente a terra. |
VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
Secondo quanto recita il frontespizio dell’edizione princeps, la prima recita ebbe luogo al King’s Theatre di Londra nel 1727 (cfr. la Nota al testo dell’edizione di riferimento, pp. 15-16). |
46. Altre recite nel Settecento
- Piacenza, 1728. - Piacenza e Mantova, 1732. - Venezia, teatro San Samuele, carnevale 1739 e, poi, autunno dello stesso anno. Per tutti questi dati cfr. la Nota al testo dell’edizione di riferimento, pp. 15-16. |
IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
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48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
Il libretto stampato in occasione della recita autunnale del 1739 al teatro S. Samuele di Venezia si apre con un brevissimo testo indirizzato «a’ signori curiosi di buon gusto», in cui è sottolineata la singolarità del testo. Al testo ricordato nel paragrafo precedente segue una seconda prefazione, questa volta indirizzata «al benigno lettore», in cui si sottolinea il carattere «faceto all’uso comico» del libretto e che gli attori che la scrissero «non avendo obbligo di alcuna perizia nella musica, non poteano avere altra idea nel comporre le parole, ed i versi, o le rime, che di semplicemente divertire l’udienza giocosamente» (edizione di riferimento, p. 25). Il testo è firmato da «Antonio Sacco e compagni» (ibidem). Nell’elenco delle dramatis personae sono abbinati i personaggi della parodia con altri propri dell’Arte, con certe indicazioni bizzarre, il che permetterebbe di identificarli con gli attori che svolgevano tali ‘parti’ nella compagnia (edizione di riferimento, p. 26): Amarilli, ninfa. La signora Ninetta imbizzarrita virtuosa brillante della sontuosa Galleria delle Stelle polari. Corisca, ninfa. La signora Smeraldina Menarella arcicuoca maggiore della Cucagna moderna. Silvio, pastore. Il signor intendente generale di battaglia del colosso di Rodi. Mirtillo, pastore. Il signor Pantalon de’ Bisognosi: primo consigliere dell’arco superiore del ponte di Rialto. Ergasto, pastore e poi Sacerdote del tempio. Il signor Arlichino Battocchio: cavallerizzo maggiore del gran tamberlano delle vallade di Buslecca di sotto. Satiro. Il signor dottore Campanone Imbrighellato gran scudiere della corte degl’invalidi soffistici della busecca di Milano. |
50. Osservazioni
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