I. Titolo e dati bibliografici | ||
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00. Schedatore/Schedatrice
Rodríguez Gómez, Inés
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01. Autore
Cicognini, Giacinto Andrea
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02. Titolo
Adamira ovvero la statua dell'onore, L'
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03. Titolo completo
L’Adamira overo La statua dell’onore. Tragicommedia (nel manoscritto della Biblioteca Casanatense porta per titolo: L’amore nella statua. Opera regia). |
04. Manoscritti
Manoscritto apografo Ms. 2786/5 della Biblioteca Riccardiana di Firenze; manoscritto apografo Ms. 1250 della Biblioteca Casanatense di Roma (incompleto). |
05. Edizioni utilizzate
L’Adamira overo la statua dell’Honore, opera scenica del D. Giacinto Andrea Cicognini, Accademico Instancabile. Dedicato al Clarissimo Signor Matteo Noris, In Venezia, MDCLX; per Nicolò Pezzana, Con licenza de’ Superiori e Privilegio. L’Adamira overo la statua dell’Honore, opera scenica del D. Giacinto Andrea Cicognini, Accademico Instancabile. In Venezia, MDCLXII; Per Nicolò Pezzana, Con licenza de’ Superiori e Privilegio. L’Adamira overo la statua dell’Honore, opera scenica del D. Giacinto Andrea Cicognini, Accademico Instancabile. Dedicata al Molt’Illustre Signore Padrone Osservantissimo Il Signor Antonio Corradi, da Cagli, In Venezia, per il Pezzana. 1663, Con licenza de’ Superiori. |
II. Tipo | ||
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06. Genere
Commedia palatina, commedia d’intreccio, opera scenica, tragicommedia. |
06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti |
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08. Elenco dei personaggi
Indamoro, re di Norvegia; Adamira, sua figlia; Trinea, dama; Idraspe, capitano della guardia del re; Lesbia, dama amica del re; Despino eunuco, valletto; Enrico, figlio di Labeone re di Svezia; Perideo, creduto figlio di Pasquella; Dionisia, sotto nome di Laureno, figlia di Sveno, re di Dania; Pasquella, vecchia semplice creduta madre di Perideo; Terpando; Arseo; Ventura, servo di Enrico. |
09. Protagonisti
Adamira, Perideo, Dionisia, Enrico. |
10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
Perideo (per il deo) indica la sostituzione di questo personaggio per la statua del deo dell’onore; in III.24.36 Pasquella racconta che gli misse il nome di Perideo perché quando lo ebbe lei mangiava molte pere cotte. Dionisia è la forma femminile di Dionisio, altro nome del deo Bacco e appunto Dionisia trasformata in Laureno lavora come vignarola del re. Il nome di Laureno che sceglie Dionisia per fingersi uomo è sinonimo di Laureato e, infatti, grazie all’intelligenza di questo personaggio si risolvono tutti i conflitti. Non esiste il nome maschile Despino, ma la forma femminile che ne deriva dal greco (Δέσποινα), questo nome gli viene dato per la condizione di eunuco di questo personaggio, inoltre la radice di questo nome ha il significato di «essere il capo», «governare». Terpandro, sicario, è un nome di origine greca che ha per significato «colui che rallegra gli uomini». |
12. Rapporti fra i personaggi
Perideo-Dionisia (Laureno): fratelli a loro insaputa; Perideo-Adamira: innamorati; Dionisia (Laureno)-Enrico: promessi sposi; Pasquella-Perideo: creduti madre e figlio; re Indamoro-Lesbia: amanti; Enrico innamorato di Adamira; Lesbia innamorata di Enrico e di Laureno; Pasquella innamorata di Laureno-Dionisia. |
13. Personaggi speculari
Perideo-Enrico: Perideo ha abbandonato la corte di Dania per fuggire gli amori con la principessa Lissandra; si innamora sinceramente di Adamira e soffre per i suoi creduti origini umili. Enrico, abbandona la principessa Dionisia per andare a la corte di Norvegia per conquistare Adamira. |
14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
I.5: Lesbia, spiega la sua falsità, a lei piacciono gli uomini giovani, ma la respingono,: non sopporta il re e deve fingerle amore. Confessa che ha preparato la vendetta verso Laureno che l’ha respinto e narra i suoi metodi per attirarsi l’affetto di Enrico; I.8: Perideo, lamenti verso la sua fortuna e spiegazioni sul motivo per il quale è andato in questa nuova corte; I.10.1: Laureno, disperazione per l’infedeltà di Enrico, si scopre come la principessa Dionisia scappata dal suo regno per seguire il suo amante; II.2: Laureno, dopo aver scoperto il segreto di Adamira, decide di aiutare Laureno. Lamenti per la ferita provocata per i sicari di Lesbia; II.3: Adamira, disperazione per amore e lamenti per essere innamorata della statua dell’onore che non può ricambiarla nei sentimenti; II.5: Laureno deciso ad aiutare Perideo nei suoi amori verso Adamira; II.6: Perideo, lamenti per la differenza di classe sociale tra Adamira e lui che rende impossibile il suo amore verso Adamira; II.15: Laureno si lamenta dell’infedeltà di Enrico e decide di farsi passare per Adamira per essere con Enrico quella notte; II.23: Confusione di Indamoro che attraverso la menzogna di Lesbia crede di avere scoperto la perdita dell’onore di Adamira con Enrico; II.24.1: Felicità di Perideo che, per aversi finto statua, è risucito a passare la notte con Adamira; II.24.30: Indamoro in preda all’indignità per credere che Adamira abbia passato la notte anche con Perideo; III.1: Adamira felice per essere stata con la creduta statua, si sente in debito con Laureno; III.3: Indamoro per nascondere le supposte offese decide far uccidere: Adamira, Enrico, Laureno, Perideo e Pasquella; III.11: Laureno descrive la sua felicità per avere riacquistato l’amore di Enrico e afferma di volere continuare aiutando Perideo. |
15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza
I.3.1-28: dialogo amoroso tra il re Indamoro e Lesbia; I.4.1-22: Lesbia chiede a Despino sui due sicari contrattati per ferire Laureno, poi parla del suo desiderio verso Enrico; I.6.9-39: Enrico e Ventura, parlano dei sentimenti amorosi che prova Enrico verso Adamira e del rifiuto costante che lui riceve da lei; I.7.7-37: Enrico e Lesbia. Lesbia corteggia Enrico, che la rifiuta con parole molto dure; I.13.18-19: Enrico e Ventura parlano dei sentimenti di Enrico verso la tradita Dionisia, questo si rafferma nei sentimenti amorosi verso Adamira; I.14.1-8: Adamira e Trinea. Trinea cerca di sapere la causa della sofferenza di Adamira che vuole la morte come unica soluzione ai suoi mali, ma lei tace; I.15.7-61: Enrico confessa il suo amore ad Adamira che lo respinge chiamando la morte; I.16.5-44: Indamoro cerca di sapere, con preghi e con minaccie, cosa succede ad Adamira. Lei soffre ma tace il motivo del suo dolore; II.4.11-60: Laureno fa credere Adamira che può fare un incantesimo per dare vita a una statua; Adamira vuole provare sulla statua dell’onore; II.8.18-58: Lesbia corteggia Perideo che la respinge e Lesbia lo minaccia; II.9.17-30: Laureno convince Perideo di fingersi la statua dell’onore, sostituirla nel giardino e far credere Adamira che la statua prende vita; II.11.10-15: Laureno chiede ad Adamira un vestito de lei e, inoltre, che accetti i corteggiamenti di Enrico; II.12.9-24: Adamira fa credere a Enrico di essere inamorata di lui; II.14.1-29: Laureno conferma a Enrico sull’amore di Adamira, lo rimprovera per avere tradito l’amore di Dionisia e gli da appuntamento per trovarsi con Adamira passata la mezzanotte; II.16.5-17: Pasquella confessa a Laureno il suo amore e gli chiede appuntamento per cenare insieme; II.18.1-30: Perideo fa credere Adamira di prendere vita come statua dell’onore. Adamira felice; II.26.1-46: Lesbia con Indamoro gli fa credere che Enrico si è fatto passare per lui per passare la notte insieme. Indamoro promette punizione; II.27.4-75: Indamoro vuole chiarimenti di Enrico per vendicare la falsità usata contro Lesbia. Scena di equivoci: Indamoro parla di Lesbia, Enrico di Adamira. Alla fine il re crede che Enrico «si è impossessato dell’onor di Adamira»; II.24.19-28: Perideo ascolta i lamenti di Indamoro per l’onore perduto di Adamira e confessa al re di essere il colpevole; II.25.5-27: Indamoro trova Pasquella con gli abiti di Adamira. Pasquella le racconta che li ha trovati in casa di Laureno e che Adamira ha passato la notte con Laureno. Pasquella vuole vendetta per il tradimento di Laureno. Disperazione di Indamoro; III.5.2-13: Indamoro vuole spossare per forza Enrico e Adamira. Enrico felice, Adamira terrificata; III.6.1-112: Laureno ferma il matrimonio. Confessa che Enrico è compromesso con principessa Dionisia e che ha avuto un incontro con lei. Finalmente si scopre come la principessa Dionisia; III.9.2-100: Indamoro si finge pietoso con Adamira per scoprire se lei sia stata con qualcun amante. Adamira confessa di essere stata con la statua dell’onore. Indamoro ha sospetti che sua figlia sia diventata pazza; III.14.1-43: Pasquella regala una medaglia a Laureno come prova d’amore; III.16.1-18: Laureno chiede a Perideo di andare a trovare Adamira e gli consegna la medaglia ricevuta da Pasquella; III.17.1-8: Perideo mette al collo la medaglia e viene ossarvato da Lesbia e Despino. Lesbia confessa che vuole vendicarsi di Perideo; III.20.1-45: Perideo e Adamira presi di sorpresa dalla guardia. Interrogatorio di Indamoro che decide che devono morire tutti per pulire l’onore macchiato. Consegna due coppe di veleno ad Adamira e Perideo. Adamira rimprovera la crudeltà del padre; III.23.1-14: Lesbia accusa Perideo di ladro e fa credere Indamoro che gli ha rubbato la medaglia dalla scrivania. Perideo dice che la ha avito de Laureno e questo racconta che la ha ricevuto da Pasquella; III.23.1-49: Pasquella racconta che la medaglia è sua da quando il marito le portò un bambino. Indamoro riconosce che il bambino che aveva la medaglia era Corindo, figlio del re di Dania. Riconoscono che Perideo è principe e fratello di Dionisia-Laureno; III.23.50-83: Lesbia chiede perdono. Si sposano Adamira con Perideo, Dionisia con Enrico. Lieto fine per tutti. |
16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso
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18. Personaggi che parlano solo in prosa
Tutti. |
19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano
Tutti. |
22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
Pasquella usa un linguaggio storpiato e modi di dire di tipo popolare, a volte volgari. |
23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio |
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24. Riassunto dell’argomento del testo
Laureno incontra Perideo e sua madre appena arrivati alla regia di Nidrosia e viene ferito da due sicari. Perideo aiuta Laureno e Pasquella se ne innmora di lui. In realtà Laureno è Dionisia, figlia del re di Dania, scappata di casa per inseguire il suo innamorato il principe Enrico che le diede parola di matrimonio e che si trova in quella corte come spasimante di Adamira. Perideo e sua madre vengono presentati al re che prende a Pasquella come giardiniera. Perideo resta innamorato di Adamira. Laureno-Dionisia che decide di aiutarlo e riesce a scoprire che Adamira è innamorata dalla statua dell’onore del giardino. Laureno racconta ad Adamira di avere trovato un libro di magia con certi incantesimi, tra i quali uno capace di dare vita alle stature. Adamira lo prega di fare l’incantessimo. Come parte della prova, Laureno chiede ad Adamira il suo vestito e di prendere un appuntamento con Enrico. Laureno organizza tutto: da istruzioni a Perideo per scambiarsi con la statua, accetta andare a cena con Pasquella e concreta l’appuntamento con Enrico, ma in realtà si presenta lei con il vestito di Adamira. Lesbia, amante del re, si vendica di Enrico, accusandolo di aver tentato di violentarla. Enrico come difesa confessa di aver passato la notte con Adamira. Perideo credendo che il re sapesse tutto, confessa di aver passato la notte con Adamira. Pasquella, ingelosita confessa al re che Laureno ha trascorso la notte con Adamira e in prova le consegno il vestito. Il re resta convinto che sua figlia sia una dissoluta e per ciò idea una punizione macabra: farà sposare Enrico e Adamira e ucciderà tutti i testimoni. Indamoro convoca Adamira ed Enrico e li obbliga a darsi la mano di sposi. Laureno impedisce il matrimonio svelando la propria identità e confessando di essere stata lei a trascorrere la notte con Enrico. Adamira e Perideo vengono scoperti seminudi dal padre, nelle stanze di lei. Il padre li obbliga a prendere il veleno dato che l’onore di Adamira non si puo riparare perché Perideo non è di sangue reale. Lesbia denuncia Perideo come ladro per la medaglia che porta al collo, identica a quella del re. Pasquella racconta che Perideo non è in realtà suo figlio, ma che era stato rapito da suo marito ventun anni prima e che quel bambino portava la medaglia adosso. Indamoro riconosce in Perideo a Corindo, figlio del re di Dania e fratello di Dionisia, e lo accetta come marito di sua figlia. |
25. Tema principale
Lo scambio amoroso tra i diversi personaggi. |
26. Temi secondari
La difesa dell’onore. |
27. Comicità
L’argomento più frequente per provocare l’ilarità è tipo sessuale. Despino (eunuco) che fa riferimienti alla sua mancata sessualità e l’innamoramento assurdo e i desideri sessuali di Pasquella, donna vecchia, verso Dionisia, personaggio femminile creduto uomo giovane sotto nome di Laureno. |
28. Elementi polemici, satirici e parodici
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V. Luogo e tempo |
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29. Luogo generale
Corte di Nidrosia in Norvegia. |
30. Cambiamenti di luogo
I.1-7: Cortile reggio; I.8-12: città di Nidrosia; I.13-19: Appartamenti reali d’Adamira; II.1-26: Giardino con statue; III.1-7: Appartamenti reali; III.8-10: Giardino reale con statue diverse e la statua dell’Onore; III.11-19: cortile regio; III.20-24: Appartamenti reali. |
31. Durata totale dell’azione
24 ore.
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32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
A parte le poche menzioni al momento del giorno e della notte che s’indicano sotto (§33), non si danno dei salti temporali significativi, anche se quasi tutta l’azione si svolge nelle ore di notte.
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
I.1: «S’avvicina lo spuntar dell’alba»; II.4: «Venite su la mezza notte in questo luogo», «ma di qui a mezza notte», «ci siamo intesi a mezza notte»; II.14.30: «Che passata la mezzanotte vi attenderebbe nel giardino»; II.15: «Sono tre ore di notte»; II.16.9: «Ormai è ora di cena e un poco più là»; II.18.1: «Tra l’ombre della notte vengo ad animare un sole di pietra»; II.19: «Oh, notte degli inganni»; II.22.16: «Ove fusti in questa notte? »; II.22.51: «e se in questa notte»; II.23: «Qual notte è questa per me? »; III.12.3 «Già la mezzanotte è trascorsa»; III.24.79: «già sorge l’alba i rivolgimenti di questa note trascorsa n’invitano tutti a prender qualche riposo». |
VI. Rispetto della regola delle tre unità | |
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34. Tempo
Sì
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35. Circostanze temporali
L’azione succede entro lo spazio temporale di ventiquattro ore, dato che l’opera si apre all’alba e finisce all’alba del giorno successivo. |
36. Luogo
Sì
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37. Circostanze spaziali
Tutto succede nella regia del re Indamoro: il cortile regio, cortile con statue, appartamenti di Adamira, appartamenti del re, eccetto in I.8-12, scene in cui l’azione avviene nella città di Nidrosia alle porte del palazzo reale e corrisponde al momento nel quale Perideo e Pasquella appena arrivati si diriggono alla regia per chieder udienza con il re, e anche dove due sicari colpiscono Laureno. |
38. Azione
No
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39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
L’azione principale è quella di Adamira-Perideo, ma s’intrecciano quella di Enrico-Dionisia e quella di Pasquella-Laureno. Comunque questa multiplicazione di azioni viene in rapporto con la serie di equivoci che rappresentano il centro dell’argomento. |
VII. Elementi materiali, performativi e didascalici |
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40. Uso di oggetti particolari
Statua dell’onore e medaglia offerta da Pasquella a Laureno (III.14.33-35), consegnata da Laureno a Perideo (III.16.16). |
41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
Quando Perideo si muove come se fosse la statua che si incarna (II.18.2-18). |
43. Scena con ampia presenza di personaggi
III.5: Idraspe, Adamira, Indamoro, Enrico, quattro soldati. Indamoro vuol fare sposare Adamira ed Enrico per mantenere l’onore; III.6: Laureno, Idraspe, Adamira, Indamoro, Enrico, quattro soldati. Laureno interviene per evitare il matrimonio tra Adamira ed Enrico; III.20: Indamoro, Idraspe, Adamira, Perideo, soldati. Indamoro e Adamira sono stati sorpresi per la guardia seminudi nelle stanze di Adamira. Indamoro offre loro due coppe contenenti veleno; III.21: Laureno, Indamoro, Idraspe, Adamira, Perideo, soldati. Laureno si presenta per dire che il veleno lo merita lei perché è stata quella che ha machintato tutto per riottenere l’amore di Enrico; III.22: Enrico, Laureno, Indamoro, Idraspe, Adamira, Perideo, soldati. Enrico chiede il veleno e si dichiara colpevole di tutto; III.23: Lesbia, Despino, Enrico, Laureno, Indamoro, Idraspe, Adamira, Perideo, soldati. Lesbia accusa Perideo di Ladro e Despino conferma perche Perideo si è messo al collo una medaglia come quella del re; III.24: scena ultima dell’opera. Pasquella, Lesbia, Despino, Enrico, Laureno, Indamoro, Idraspe, Adamira, Perideo, soldati. Pasquella racconta che suo marito rapinó un bambino che portava la medaglia, che lei allevo il bambino come figlio e che è Perideo. Indamoro ricorda come Corindo, figlio del re di Dania nacque nella sua corte e che fu rapinato da bambino. Ricorda anche che la medaglia gliela misse lui nelle fasce. Si riconosce Perideo come Corindo, figlio del re di Dania. Si può celebrare il matrimonio tra Perideo e Adamira. |
44. Didascalie di particolare importanza
Le didascalie si limitano a indicare i personaggi delle scene e i cambiamenti di scena quando si producono. Vengono usate per indicare l’abbigliamento di certi personaggi in momenti concreti, come quando il personaggio di Laureno-Dionisia appare vestita da donna, oppure quando in III.20 trovano Adamira e Perideo nelle stanze di lei “Adamira in abiti di sotto scapigliata presa da soldati, Perideo senza capello, colare e cappa preso da soldati”. Soltanto in due casi aggiungono informazione sul movimento scenico: I.11, due sicari attaccano Laureno seguendo le indicazioni di Lesbia: «Vanno alla vita di Laureno di dietro con spade e busse al viso»; III.5, scena in cui, nel momento di massima tensione drammatica, sopraggiunge Laureno-Dionisia per impedire il matrimonio tra Enrico e Adamira con un’apparizione quasi coreografica: «Mentre Adamira porge la mano ad Enrico e che son per toccarsela, sopragiunge subito Laureno con la zappa in mano, dalla quale cava la spada a suo tempo». |
VIII. Prima recita |
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45. Prima recita
In elaborazione. |
46. Altre recite nel Settecento
In elaborazione. |
IX. Il testo in Goldoni |
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47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni
Carlo Goldoni scrisse nelle sue Mémoires, parte I, capitolo I: «Tra gli autori comici che leggevo e rileggevo spesso, preferivo il Cicognini. Codesto autore fiorentino, pochissimo noto nella repubblica delle lettere, aveva composto parecchie commedie d’intreccio, miste di patetico lagrimoso e di comico triviale; tuttavia ci si trovava parecchio interesse, era assai abile nel dosare la sospensione e nell’inventare gradevoli scioglimenti. Me ne appassionai infinitamente, lo studiai molto; e all’età di otto anni ebbe o’ardire di abbozzare una commedia.» |
48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
Un elemento basilare nella produzione goldoniana è il modo di rappresentare la realtà contemporanea nelle sue opere. Per Carlo Goldoni è fondamentale il realismo e, per ciò, rappresenta in modo verosimile, sulla scena, frammenti di quella realtà. Ma la comicità nelle opere di Goldoni dipende molte volte dall’apparenza di realtà sulla quale l’autore ci gioca e crea degli equivoci comici sui quali gira l’argomento dell’opera. Nel teatro di Goldoni ci sono numerosi esempi di questo tipo: Il servitore di due padroni, I due gemelli veneziani, Il matrimonio per concorso, Un curioso accidente e tantissime altre che usano questo mecanismo compositivo. Questo stesso elemento si trova nelle opere di Giacinto Andrea Cicognini, del quale Goldoni riconobbe la maestria. Infatti, nel teatro di Cicognini e, in concreto, nell’opera Adamira overo la statua dell’Onore l’equivoco diventa un elemento fondamentale che trasforma l’opera in un gioco scenico a due livelli, tragico e comico, a partire dallo stesso spunto argomentale e questo perché Cicognini, in un modo molto abile, prende l’equivoco per creare l’elemento tragico all’interno dell’argomento e crea una serie di scene di alto contenuto tragico e patetico, ma l’autore tiene presente il pubblico e conta con la sua complicità in modo che ci riesce ad ottenere un risultato molto comico con gli stessi motivi tragici. |
X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse |
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49. Dati dei paratesti
In elaborazione. |
50. Osservazioni
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