I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Contini, Milena
01. Autore
Baruffaldi, Girolamo
02. Titolo → Edizione
Poeta, Il
03. Titolo completo

Il poeta. Commedia d’Enante Vignaiuolo.

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

Baruffaldi, Girolamo, Il poeta, Bologna, Lelio Della Volpe, 1734 (unica edizione).

II. Tipo
06. Genere

Commedia.

06. Sottogenere
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07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Arione; Anapestica; Lauretta; Pindarino; Pittaco (Ghirigoro); Scazonte; Offelia; Maluria.

09. Protagonisti

Arione.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati
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11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi

Tutti i personaggi hanno nomi parlanti. Il nome Arione richiama, da un lato, la figura mitologica di Arione di Metimna (inventore del ditirambo) e, dall’altro, simboleggia la svapitaggine del personaggio, sempre con la testa «per aria»; il nome Anapestica rimanda all’anapesto (celebre piede della metrica classica), ed è quindi un nome antifrastico, dato che Anapestica aborre la poesia; antifrastico è anche il nome Pindarino, poiché il ragazzo, ritenuto da Arione una promessa della poesia, un novello Pindaro, in verità compone versi solo per frequentare la casa e vedere Lauretta, il cui nome richiama quello della Laura petrarchesca; il nome Ghirigoro Sgozzati manifesta l’ambiguità e la taccagneria del personaggio, presentatosi sotto il falso nome di Pittaco (che allude niente meno che al filosofo greco Pittaco di Mitilene, ritenuto uno dei Sette Sapienti, e questo la dice lunga sulla boria di Ghirigoro); anche i nomi dei servi non sono casuali: Offelia, grazie alla quale i due innamorati si sposano e Arione salda i debiti, significa «colei che aiuta» (dal verbo greco ofelέin, «aiutare») e Scazonte, personaggio ambiguo e volgare, allude al verso «scazonte» (letteralmente «zoppicante») e ricorda anche il termine volgare per indicare l’organo sessuale maschile; nell’ultimo atto compare il messo Maluria, che in bolognese significa «malaugurio».

12. Rapporti fra i personaggi

Arione e Anapestica, marito e moglie; Lauretta, figlia di Arione e Anapestica; Pindarino, studente innamorato di Lauretta; Ghirigoro, promesso sposo di Lauretta che si presenta sotto il falso nome di Pittaco; Scazonte, servo; Offelia, serva; Maluria, messo.

13. Personaggi speculari
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14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza
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15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

Dialogo tra Pindarino e Anapestica (I.4.1-246) nel quale la donna spiega al ragazzo che Lauretta è stata promessa a Ghirigoro e lo esorta e trovare un modo per impedire il matrimonio; dialogo tra Arione, Anapestica e Offelia (IV.4.1-25), nel quale vengono annunciate le imminenti nozze tra Lauretta e Ghirigoro (ovvero Pindarino travestito).

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte
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17. Personaggi che parlano solo in verso

Tutti.

18. Personaggi che parlano solo in prosa
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19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano

Tutti.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera
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23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Arione è un folle poeta che sta mandando in rovina la propria casa. La moglie Anapestica è preoccupatissima per l’avvenire della loro unica figlia Lauretta, promessa sposa dal padre a Ghirigoro Sgozzati, uno sconosciuto poeta fiorentino che è giunto a casa di Arione sotto mentite spoglie di Pittaco insieme al proprio servitore Scazonte per valutare la situazione domestica, prima di svelarsi. La casa è frequentata anche da Pindarino, ricco giovane innamorato di Lauretta, che finge di essere appassionato di poesia per entrare nelle grazie di Arione e vede Pittaco come rivale. Anapetica è contraria al matrimonio col poeta toscano e desidera, invece come genero Pindarino. Pittaco, viscido e intrigante come il servo Scazonte, tenta di mettere in cattiva luce agli occhi di Arione il rivale Pindarino. Intanto Anapestica, Pidarino e Offelia trovano un escamotage per far sposare Lauretta e Pindarino senza l’opposizione di Arione: Pindarino si traveste e finge di essere Ghirigoro Sgozzati, giunto da Firenze per sposare Lauretta (che è stata avvertita dell’inganno), mentre Pittaco, il vero Ghirigoro, è fuori di casa. Pittaco, però, arriva sul più bello e smaschera Pindarino, che fugge via. Anapestica insiste che sia la figlia a decidere con chi sposarsi e Lauretta prende tempo. Nell’ultimo atto compare Maluria che sequestra tutti i beni di Pittaco trovati in casa di Arione, come risarcimento per i debiti contratti da Arione con l’ebreo Menachèm ormai da mesi. Offelia intanto finge che Pindarino e Lauretta siano scappati insieme (in realtà la ragazza è nascosta in soffitta). Pittaco vista la diastrata situaizone economica della casa di Arione e la fuga di Lauretta è disgustato e decide di andarsene, riprendendosi i propri bauli. Il debito viene risarcito con un drappo prezioso, sottratto da Offelia a Pittaco. Nell’ultima scena compaiono sulla scena Lauretta e Pindarino, usciti dai loro nascondigli, pronti a sposarsi. Pindarino giura fedeltà a Lauretta e dichiara altresì di abbandonare la poesia, facendo la felicità di Anapestica che conosce in prima persona quanto sia sciagurata la vita della moglie di un poeta.

25. Tema principale

La pedanteria (parodizzazione del pedante, satira antibarcocca e riflessione sul ruolo del poeta nella società del primo Settecento).

26. Temi secondari

L’amore tra Pindarino e Lauretta.

27. Comicità

Monologo iniziale di Arione in cui si coglie la sua ossessione per la poesia (I.1.1-102); dialogo tra Pindarino, Anapestica e Arione (IV.5.1-219), in cui Pindarino finge di essere Ghirigoro, inventando versi alla maniera dei poeti toscani e Arione fa altrettanto.

28. Elementi polemici, satirici e parodici

Il Baruffaldi mette alla berlina la vanità dei poeti e l’insulsaggine di certe accademie, all’interno delle quali si discetta solo di vacuità e stupidaggini. Le polemiche dell’autore però sono scevre da acredine, perché nell’opera l’ironia spesso cede il posto all’autoironia: il Baruffaldi infatti non dimentica di essere Enante Vignaiuolo, poeta ed erudito di provincia, e di essere socio di ben venticinque accademie in tutta Italia; talvolta, quindi, dismette la tonaca del fustigatore del mal costume poetico e veste quella del reo confesso, ammettendo di avere nelle proprie vene una goccia del sangue di Arione.

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

Casa di Arione a Ferrara.

30. Cambiamenti di luogo

Nessuno.

31. Durata totale dell’azione
Un giorno.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
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33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie
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VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
35. Circostanze temporali

All’inizio della commedia viene fatto l’unico riferimento al momento della giornata («questa mattina / non so che darvi in tavola»; I.2.44-45). L’azione poi avviene tutta di seguito.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

L’intera commedia si svolge a casa di Arione.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento
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VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari
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41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

Nella scena IV.7 sono presenti tutti i personaggi, a parte Maluria.

44. Didascalie di particolare importanza
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VIII. Prima recita
45. Prima recita

Ferrara, 1734.

46. Altre recite nel Settecento

Fu oggetto di un riadattamento (che coinvolse anche il titolo, al quale venne aggiunto l’aggettivo polemico «pazzo») nel seminario di San Giorgio a Siena nel 1755.

IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni

Il Goldoni si ispirò a Il poeta per la composizione de Il poeta fanatico, nel quale al drammaturgo veneziano interessa censurare le insoffribili frenesie poetiche di Ottaviano. Si noti, però, che questa autorevole ripresa è stata una delle concause della sfortuna critica della commedia baruffaldiana: quest’ultima, infatti, dopo un’analisi frettolosa, è stata presto relegata nel cantuccio delle fonti del Goldoni.

48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti
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50. Osservazioni
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