I. Titolo e dati bibliografici
00. Schedatore/Schedatrice
Gregores Pereira, Paula
01. Autore
Bonicelli, Giovanni
02. Titolo → Edizione
Arlecchino finto bassà d'Algieri
03. Titolo completo

Arlechino finto bassà d’Algieri. Vittoria, il cane dell’ortolano, e Fichetto bullo per amore.

04. Manoscritti
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05. Edizioni utilizzate

Arlechino finto bassà d’Algieri. Vittoria il cane dell’ortolano, e Fichetto bullo per amore, opera scenica dell’Eccellentiss. Sig. Dottor Bonvicin Gioanelli [cioè Giovanni Bonicelli] dedicata all’illustrissimo signor Bartolomeo Angieli, Nobile di Conegliano, Venezia, Lovisa, s. d.

Arlechino finto bassà d’Algieri. Vittoria il cane dell’ortolano, e Fichetto bullo per amore, opera scenica dell’Eccellentiss. Sig. Dottor Bonvicin Gioanelli [cioè Giovanni Bonicelli] dedicata all’illustrissimo signor Bartolomeo Angieli, Nobile di Conegliano, Venezia, Didini, s. d.

Arlechino finto bassà d’Algieri. Vittoria il cane dell’ortolano, e Fichetto bullo per amore, opera scenica dell’Eccellentiss. Sig. Dottor Bonvicin Gioanelli [cioè Giovanni Bonicelli], Venezia, Lovisa, 1703.
II. Tipo
06. Genere

Commedia.

06. Sottogenere

Commedia ridicolosa.

07. Generi interni
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III. Personaggi e rapporti
08. Elenco dei personaggi

Alberto, Vittoria, Teodoro (Federico), Fichetto (o Gabinetto, nome che compare soltanto nell’elenco dei personaggi), Marcella, Ulario, Pantalone, Dottore, Arlichino (Arlecchino), Brunetta.

09. Protagonisti

Teodoro e Vittoria; l’atteggiamento della coppia è ciò che muove tutta l’azione.

10. Personaggi e maschere della commedia dell’arte o da essi derivati

Pantalone, Dottore, Arlichino (secondo zanni), Brunetta (servetta), Fichetto (primo zanni). Pantalone e il Dottore, sebbene mantengano le caratteristiche proprie delle maschere che raffigurano, non compiono esattamente le funzioni proprie dei vecchi.

11. Valore allusivo dei nomi dei personaggi
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12. Rapporti fra i personaggi

Alberto-Teodoro: padre e figlio; Vittoria-Teodoro: innamorati; Teodoro, padrone di Fichetto; Marcella-Teodoro: amanti; Ulario, innamorato non corrisposto di Vittoria; Pantalone, innamorato non corrisposto di Marcella; Alberto, padrone di Pantalone, Arlichino e Brunetta; Dottore, segretario di Ulario.

13. Personaggi speculari

Vittoria/Marcella: rivali per l’amore di Teodoro; Teodoro/Ulario: rivali per l’amore di Vittoria.

14. Soliloqui e monologhi di particolare importanza

Vittoria, comportamento nei confronti di Teodoro, I.11; Arlichino, critica degli innamorati, I.12; Fichetto, sulle origini di Teodoro, I.14.2; Dottore, dichiarazione misogina, II.14.2; Teodoro, decisione di tornare a corteggiare Marcella, II.12; Marcella, rifiuto definitivo di Teodoro, II.19; Fichetto, elaborazione del piano per salvare Teodoro, III.4; Vittoria, sulla decisione di Alberto di farla sposare con Teodoro, III.13.

15. Dialoghi e successioni di monologhi di particolare importanza

Arlichino e Brunetta, dichiarazione d’amore, I.13; Vittoria e Teodoro, dichiarazione d’amore velata e successivi malintesi, I.21; Vittoria e Teodoro, dichiarazione d’amore, II.25.13-14; Teodoro e Marcella, riconciliazione, II.15; Vittoria e Teodoro, dichiarazione d’amore della contessa, II.17.8-16; Marchese e Dottore, decisione di uccidere Teodoro, III.1; Teodoro e Vittoria, confessione dell’inganno, II.14.12-27.

16. Uso particolarmente rilevante degli a parte

In questa commedia, gli a parte hanno una particolare rilevanza in tutte le scene in cui si trovano la contessa Vittoria e Teodoro, che fanno capire allo spettatore o lettore i loro sentimenti tramite quest’espediente, e stabiliscono, inoltre, un piano di azione parallela, sciogliendo i doppi sensi e le parole velate. In particolare, vanno sottolineate le seguenti scene: I.15, I.19, I.21, I.24, II.3, II.11, II.17, III.5, III.14.

17. Personaggi che parlano solo in verso

Cfr. § 18.

18. Personaggi che parlano solo in prosa

Tutti. N. B.: Sebbene, in genere, i personaggi parlino in prosa, si registrano delle sezioni in verso, soprattutto negli interventi di Teodoro e Vittoria.

19. Personaggi che parlano a soggetto
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20. Personaggi che alternano testo scritto e improvvisazione
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21. Personaggi che parlano solo in italiano

Alberto, Vittoria, Teodoro, Marcella, Ulario, Brunetta.

22. Personaggi che parlano solo in dialetto, in forme di italiano regionale o storpiato, o in una lingua straniera

Ficheto, Arlichino (bergamasco); Pantalone (veneziano); Dottore (bolognese, latino).

23. Uso significativo e iterativo di figure retoriche o risorse simili
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IV. Intreccio
24. Riassunto dell’argomento del testo

Atto I. Teodoro e Fichetto fuggono dalle stanze di Marcella per non essere scoperti dalla contessa Vittoria, che, avendo sentito un rumore nei suoi appartamenti, cerca i responsabili, per cui chiede ad Arlichino di inseguirli. Il servo non riesce a prenderli, ma torna con un cappello che è caduto a uno dei due: sia Vittoria che Arlichino lo riconoscono come quello di Teodoro. Vittoria chiede spiegazioni a Brunetta, serva di Marcella, e lei confessa che, infatti, Teodoro e Fichetto erano stati nelle stanze della padrona quella sera; dato che, tuttavia, appena arrivati era caduta una cornice dalla parete, erano fuggiti per non essere scoperti. Vittoria, gelosa, fa chiamare Marcella e la rimprovera del suo atteggiamento, giacché manca di decoro lasciando entrare un uomo nelle proprie stanze, e confina Marcella in una di più difficile accesso. L’atteggiamento di Vittoria deriva dal fatto che anche lei è innamorata di Teodoro, ma, cosciente della differenza di livelli sociali che esiste fra di loro, è indecisa sul da farsi. Il giorno successivo, Fichetto consiglia Teodoro di essere prudente e di non corteggiare più Marcella per non infastidire la contessa, ma il giovane vuole persistervi, dato che il matrimonio supporrebbe per lui una possibilità di ascesa sociale. Di seguito, Vittoria dà un sonetto a Teodoro, che finge di aver scritto in nome di un’altra dama, ordinandogli di correggerlo, ma in realtà glielo consegna per fargli intendere i suoi sentimenti e, a sua volta, capire quelli del giovane. Mentre Teodoro, fuoriscena, scrive la risposta, arriva il marchese Ulario, pretendente della contessa, ma lei lo respinge, dopodiché torna Teodoro con la risposta al sonetto e, dall’atteggiamento di Vittoria nei suoi confronti, si rende conto dell’amore della donna verso di lui. In parallelo, si sviluppano gli amori di Arlichino e Brunetta.

Atto II. Vittoria chiede la compagnia del Marchese per andare in giardino, poiché è annoiata. Di conseguenza, Brunetta è accompagnata da Arlichino. D’altra parte, Teodoro, convinto dei sentimenti di Vittoria, respinge Marcella e ordina a Fichetto che cominci a trattarlo da conte. Pantalone cerca di consolare e conquistare Marcella ma Vittoria rimprovera entrambi; l’uno per parlare d’amore essendo un vecchio, e l’altra per lasciargli fare delle avances. Poi, Vittoria chiede consiglio a Teodoro su un dilemma, ovvero, su chi deve scegliere fra un pretendente nobile ed un altro di inferiore condizione, volendo che lui ne capisca i sentimenti; ma Teodoro, intimorito dalla possibilità di aver frainteso le intenzioni della donna, risponde ciò che si aspetterebbe da un consigliere: dovrebbe scegliere l’uomo del suo stesso livello sociale. Di conseguenza, Vittoria pensa che Teodoro non corrisponda il suo amore e, irritata, chiede al giovane di notificare a Ulario la sua decisione di sposarlo. Teodoro, dunque, decide che non c’è niente da fare e torna a corteggiare Marcella, mentre chiede ad Arlichino di parlare con il marchese a posto suo. Marcella perdona Teodoro, ma arriva Vittoria che chiede al giovane di scrivere una lettera in suo nome indirizzata a «Teodoro»: gli detta una dichiarazione amorosa e va via. Il ragazzo recupera la speranza e respinge nuovamente Marcella, e al contempo Arlichino trova Ulario e gli dà il messaggio. Arriva Vittoria e il Marchese, lieto, comincia a fare dichiarazioni amorose che Vittoria non capisce, ma, una volta chiarita la situazione, la contessa sente pietà verso Teodoro, che interpretò una dimostrazione del suo disagio come un ordine e lo eseguì. L’atto finisce con la coppia, cosciente dei rispettivi sentimenti, ma indecisa sul da farsi.


Atto III. Ulario e il Dottore complottano per uccidere Teodoro, poiché scoprono che è lui l’oggetto d’amore della contessa. Fichetto li sente e trama un piano per proteggere Teodoro: il giovane dovrà fingere di andare via della città, il che indurrà Vittoria a trattenerlo. Allo stesso tempo, lui si fingerà, con Arlichino, ambasciatore del bassà d’Algieri, si presenterà davanti al duca Alberto e gli farà credere che Teodoro sia il figlio che ha perso dieci anni prima, Federico. Il piano funziona alla perfezione, ma Teodoro, innamorato di Vittoria, decide di raccontarle la verità, sebbene lei, capendo che è l’unico modo in cui potranno stare insieme, accetta di continuare con l’inganno. Tuttavia, Pantalone e Alberto vogliono accertarsi dell’identità di Teodoro, per cui chiedono al giovane di far vedere una voglia che Federico aveva nella spalla destra. In effetti, Teodoro ha questo segno, per cui si scopre che in realtà Teodoro è davvero il Federico che finge di essere. La commedia si chiude con la promessa di matrimonio fra Vittoria e Teodoro, che adesso è lecita data la condizione sociale del giovane. Inoltre, Ulario chiede in sposa Marcella e Arlichino, Brunetta.
25. Tema principale

Amore ostacolato dalle differenze sociali.

26. Temi secondari

Rivalità amorosa, gelosia.

27. Comicità

Le scene ‘amorose’ fra Arlichino e Brunetta (I.13, II.3, III.17) costituiscono uno dei principali elementi di comicità del testo, stabilendosi come riflesso parodico degli amori di Teodoro e Vittoria. Inoltre, in III.10 va sottolineato l’atteggiamento di Arlichino, travestito da algerino.

28. Elementi polemici, satirici e parodici

La disposizione di Vittoria ad assecondare l’inganno ardito da Fichetto, volendo sposare Teodoro anche se lui non le è pari, presuppone un elemento potenzialmente polemico, ma la situazione si risolve con la scoperta della vera condizione del giovane. Va sottolineata la divergenza con la fonte lopiana (cfr. §50), dove l’elemento polemico si mantiene.

V. Luogo e tempo
29. Luogo generale

Napoli.

30. Cambiamenti di luogo

I.1-I.11: appartamenti di Vittoria; I.12-I.25: piazza; II.1-3: sala reggia: II.4-19: piazza; II.20-24: sala reggia; III.1-7: piazza; III.8-17: stanze del duca Alberto.

31. Durata totale dell’azione
Indeterminata, ma almeno qualche giorno.
32. Soluzione di continuità temporale fra gli atti o fra le scene
Fra I.11 e I.12 passa una notte.
33. Indicazioni esplicite sul momento temporale presenti nelle battute o nelle didascalie

Vittoria, I.6.3: «[…] osò questa notte introdur genti ne’ miei appartamenti»; Vittoria, I.16.3: «Ove fosti con Teodoro in questa decorsa notte?»; Fichetto, III.17.13: «[…] mi sentend un zorn in dispart ch’el sior Marchese col Siur Duttur i trattava de levarlo de Vita […]».

VI. Rispetto della regola delle tre unità
34. Tempo
No
35. Circostanze temporali

L’azione, segnata dall’imprecisione cronologica, sembrerebbe occupare un giorno, dato che l’unico elemento che segna una scansione temporale è il passaggio di una notte nell’atto I. Tuttavia, Fichetto si riferisce, nell’ultima scena (III.17) a un fatto avvenuto in III.2 come qualcosa sentita «un zorn in dispart», per cui bisogna pensare, almeno, a due periodi temporali diversi separati da un numero indeterminato di giorni.

36. Luogo
37. Circostanze spaziali

L’azione, pur svolgendosi fra diversi luoghi, non esce mai da Napoli.

38. Azione
39. Circostanze particolari dello sviluppo dell’argomento

L’antefatto, per quanto riguarda il passato di Teodoro, ha un’importanza fondamentale, ma vi si fa allusione soltanto nei dialoghi, senza che l’azione esca dell’asse principale. Inoltre, il travestimento di Arlichino, indicato già dal titolo, non costituisce una seconda azione rispetto all’argomento dell’opera, ma un espediente comico utile a far progredire la vicenda principale.

VII. Elementi materiali, performativi e didascalici
40. Uso di oggetti particolari

I.2-3: lumi portati dai servi che indicano l’ambientazione notturna; I.5: capello di Teodoro, portato da Arlichino; I.21: carta con sonetto; II.5: lettera di Marcella, portata da Fichetto e strappata da Teodoro; II.17: tavolino, carta, pene, inchiostro e cuscino portati dai servi di Vittoria a Teodoro; II.24: fazzoletto con sangue di Teodoro.

41. Uso di effetti sonori e musicali
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42. Uso di effetti speciali
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43. Scena con ampia presenza di personaggi

In II.3 coincidono cinque personaggi, ovvero Ulario, il Dottore, Arlichino Vittoria e Brunetta che si preparano per andare in giardino. In III.16 sono in scena Vittoria, Teodoro, Alberto, Pantalone, Ulario e Marcella e, in III.17 vi si aggiungono Fichetto, Arlichino, Brunetta e il Dottore, per cui si arriva al numero di nove personaggi simultaneamente in scena, coincidenti con il momento dello scioglimento dell’intreccio.

44. Didascalie di particolare importanza
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VIII. Prima recita
45. Prima recita
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46. Altre recite nel Settecento
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IX. Il testo in Goldoni
47. Riferimenti, diretti o indiretti, al testo o al suo autore presenti negli scritti o nelle opere di Goldoni

Non si riscontrano riferimenti diretti a quest’opera nella produzione goldoniana, ma è attestata la conoscenza da parte di Goldoni della produzione di Bonicelli, a cui fa riferimento, in modo piuttosto negativo, nella prefazione alla Bancarotta, dove cita uno dei titoli dell’autore che ci riguarda, ovvero, il Pantalone mercante fallito.

48. Aspetti del testo particolarmente rilevanti in rapporto con il teatro goldoniano.
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X. Altri eventuali dati d’importanza presenti nei paratesti proemiali e altre osservazioni d’interesse
49. Dati dei paratesti

Nella prima edizione elencata, compare una dedica a Bartolomeo Angeli, un nobile veneto che, già nel 1730, avrebbe fatto, come abate, un viaggio in Terra Santa, che poi avrebbe raccontato in un libro pubblicato nel 1737 (Viaggio di Terra Santa dell’abate Bartolomeo Angeli, nobile di Conegliano, Venezia, Modesto Fenzo, 1737).

50. Osservazioni

La commedia adatta il dramma intitolato El perro del hortelano (1618), del drammaturgo spagnolo Lope de Vega (1562-1635), conservando gli elementi fondamentali dell’intreccio ma introducendo elementi propri del teatro italiano come le maschere. Infatti, la rielaborazione di Bonicelli si caratterizza per il suo ricorso a elementi della commedia ridicolosa, come le suddette maschere, i dialetti (punto di partenza di numerose scene comiche) o l’oscenità.